Novità nel processo Veneto Banca.
Nell’udienza di oggi, il GUP di Roma, Lorenzo Ferri, accogliendo anche la richiesta del Movimento Consumatori, ha disposto la citazione in giudizio di Intesa Sanpaolo come responsabile civile per i reati di ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio di cui sono accusati gli ex manager e sindaci della banca trevigiana.
Il giudice ha ritenuto che la cessione al prezzo simbolico di 1 euro di Veneto Banca a Intesa, disposta dal Governo con il decreto legge n. 99 del 2017, ricomprenda anche il diritto al risarcimento dei danni subiti dagli azionisti e dalle altre parti civili costituite in questo processo. Danni patiti in conseguenza della commissione – per ora solo presunta – di operazioni volte a impedire – da un lato, lo svolgimento corretto e efficace della funzione di vigilanza di Consob e Banca d’Italia (impedendo loro di scoprire prima il dissesto finanziario di Veneto Banca) e dall’altro, a diffondere ai mercati finanziari false informazioni sullo stato patrimoniale della banca.
Nel processo penale il responsabile civili è colui che è chiamato a risarcire i danni causati alle vittime dei reati in solido con gli autori degli illeciti. Alla prossima udienza Intesa Sanpaolo potrà costituirsi in giudizio, chiedendo di essere esclusa.
“Se il GUP confermerà l’importante decisione odierna – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – si aprirà per tutti gli azionisti e obbligazionisti subordinati di Veneto Banca un ulteriore spiraglio per poter recuperare i risparmi investiti, oltre a quello rappresentato dalle iniziative già avviate anche dalla nostra associazione in sede civile”.
Nell’udienza di oggi sono state respinte invece le richieste di altri azionisti di citare sempre come responsabili civili Banca d’Italia, Consob, Banca Apulia e la stessa Veneto Banca in liquidazione e di altri soggetti incaricati di revisionare e certificare i bilanci dell’istituto bancario veneto.