Fondo Immobiliare IRS: al via procedura di conciliazione paritetica

Nel 2003 Poste Italiane collocò per conto della società “Investire SRG” le quote di un fondo immobiliare (Fondo Immobiliare IRS) al valore nominale di 2500 euro ciascuna.

Fino al 2009, il Fondo ha distribuito proventi pari a € 657,88. Successivamente è entrato in crisi e alla scadenza del 31 dicembre 2016, ha disposto una liquidazione di 400 euro, con una perdita di € 1442,12 per ciascuna quota, pari al 57,7% del capitale investito.

Pur mantenendo ogni riserva sulla legittimità della collocazione di quote di quel Fondo a risparmiatori retail, sulla correttezza della gestione da parte della Investire SRG, e sull’efficacia dell’attività di sorveglianza da parte di Consob e Banca d’Italia, Movimento Consumatori ha accolto positivamente l’iniziativa di Poste Italiane volta a rimborsare ai risparmiatori il 100% del capitale.

Tuttavia tale rimborso sarà immediato e diretto solo per i titolari di quote del Fondo che abbiano compiuto almeno 80 anni entro il 31/12/2016. Chi rientra in questa categoria, riceverà da Poste Italiane la somma di € 1442,12 (quota compensativa) con liquidazione prevista per il 23 giugno 2017. Per gli altri, di età inferiore a 80 anni, il rimborso avverrà mediante sottoscrizione gratuita di una polizza vita creata appositamente, con rendimento garantito alla scadenza di cinque anni. Nel caso il rendimento fosse inferiore a quello programmato, Poste Italiane integrerà la differenza alla scadenza; l’eventuale rendimento superiore, resterebbe invece a beneficio dei risparmiatori.

In considerazione di questa particolare modalità, MC, insieme ad altre associazioni di consumatori, ha chiesto e ottenuto un confronto con Poste Italiane, a seguito del quale sono state individuate ulteriori categorie di risparmiatori a cui, secondo criteri di reddito e di condizioni personali disagiate, sia riconosciuto il rimborso immediato in deroga al requisito dell’età, mediante una procedura di conciliazione paritetica gratuita. E’ stato perciò sottoscritto un apposito protocollo, e uno specifico regolamento di conciliazione che, in deroga al requisito dell’età, consente l’accesso al rimborso immediato nei seguenti casi:

 

In questi giorni, i risparmiatori coinvolti stanno ricevendo da Poste Italiane la comunicazione che li riguarda, con le proposte di adesione volontaria all’iniziativa di rimborso predisposta da Poste Italiane, secondo la categoria di appartenenza (minore o maggiore di 80 anni alla data del 31/12/2016).

Coloro che ricevono la proposta di rimborso differito tramite polizza quinquennale, se ritengono di rientrare nella casistica sopra riportata, possono accedere alla procedura di conciliazione paritetica per richiedere il rimborso immediato. Le domande possono essere presentate a partire dal 20 aprile ed entro il 15 settembre 2017, tramite una delle associazioni aderenti al protocollo, fra cui Movimento Consumatori, utilizzando il modulo in calce al Regolamento di conciliazione.




STOP ANATOCISMO: finalmente un’indagine dell’agcm per accertare le violazioni 2014-2016

Movimento Consumatori apprende con grande soddisfazione la notizia dell’avvio dell’istruttoria per l’anatocismo praticato da tutte le banche nel periodo 2014-2016.

L’associazione, nell’ambito della propria campagna Stop Anatocismo, dopo aver ottenuto numerosi provvedimenti inibitori  da parte dei tribunali di Milano, Cuneo, Biella e Roma nei confronti delle più grandi banche italiane, lo scorso 11 gennaio ha rinnovato l’esposto proposto già nel 2015 con il quale chiedeva all’Agcm di indagare sulla violazione dell’art. 120 t.u.b. introdotto con l. 147/2013  per il periodo 2014-2016.

“Nonostante l’introduzione del divieto di anatocismo fin dal 1° gennaio 2016 – afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio di MC – l’intero settore bancario, ha continuato, ad applicare per ben tre anni interessi sugli interessi vietati. In tutta Italia, e per tutta la clientela, gli interessi anatocistici applicati da tutte le banche ammontano, secondo una stima dell’associazione, a circa 6 miliardi di euro. I tribunali di Roma e Milano, con provvedimenti cautelari confermati in sede di reclamo, hanno inibito anche alle banche soggette all’indagine (IntesaSanpaolo, Unicredit e BNL) l’applicazione di interessi sugli interessi non dovuti corrisposti indebitamente dalla clientela fino all’adempimento dei provvedimenti inibitori cautelari. E’ ora che le banche restituiscano quanto percepito a titolo di interessi anatocistici non dovuti”.

“L’associazione – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori– auspica che le banche, a seguito dell’apertura del procedimento, vogliano senza ritardo avviare procedure di conciliazione dirette a restituire tutti gli interessi illegittimamente percepiti alla propria clientela, comportamento necessario affinché i consumatori, di fronte ad illeciti di così elevata portata, possano ancora nutrire fiducia nel sistema bancario”.

Dopo i numerosi provvedimenti ottenuti da MC che hanno inibito l’anatocismo nei confronti delle più importanti banche operanti in Italia (oltre IntesaSanpaolo, Unicredit e BNL, anche ING, Deutsche Bank, BPM, Fineko, BRE e IW Bank del gruppo UBI e Banca Sella) e dopo l’avvio dell’istruttoria da parte dell’Agcm, rimane inerte solo la Banca d’Italia la quale, sebbene destinataria di analogo esposto, non ha mai aperto alcuna indagine o istruttoria nonostante il Testo Unico Bancario le attribuisca pregnanti poteri di tutela della clientela che possono comportare l’adozione di provvedimenti restitutori per tutti i clienti.




We Like, il consumo che ci piace

Movimento Consumatori, attivo da anni nella lotta alla contraffazione, sostenitore della legalità e di scelte di consumo responsabili, con il progetto “WE LIKE. Il consumo che ci piace” mira a sensibilizzare il cittadino alla “responsabilità sociale di consumo”, perché al di là delle posizioni etiche più generali la scelta della legalità e del consumo responsabile passa anche attraverso le scelte quotidiane di consumo dei cittadini.

Grazie ad un intenso percorso di ricerca e di condivisione con diversi opinion leader e esponenti dell’associazionismo, MC ha così definito il modello di  “consumatore socialmente responsabile” e ne ha redatto un Manifesto.

Nell’ambito dell’iniziativa sono inoltre previsti:

– una campagna informativa per la cittadinanza, per stimolare l’adesione al Manifesto anche testimoniando le proprie scelte di consumo. Ai cittadini verranno fornite informazioni su come riconoscere e evitare le filiere scorrette e illegali e comprendere quali sono le problematiche più significative della filiera produttiva in termini sociali, ambientali e dei diritti dei lavoratori, in modo da evitare anche la possibilità di una – seppur inconsapevole – complicità.

– percorsi di educazione per i ragazzi della scuola secondaria superiore, coinvolti in una simulazione che li vedrà impegnati, nel ruolo di giovani imprenditori, nella realizzazione di in una start up sostenibile. Gli studenti dovranno infatti simulare la creazione di una nuova impresa, in uno di questi 3 settori, agroalimentaretessilechimico, garantendo però sostenibilità ambientale e socialelegalità e collegamento con le esigenze del territorio.

– il Campus “Il consumo che ci piace” durante il quale 40 giovani vivranno un’esperienza formativa e di associazionismo.

 

I VIDEO DI WE LIKE

Scegli produzioni agroalimentari sicure, sostenibili e di qualità

 

Il progetto ha ottenuto il cofinanziamento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e l’endorsement di: Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – DG per lo studente, l’integrazione e la partecipazione;  Ministero dello Sviluppo Economico – DG per la lotta alla contraffazione; Regione Piemonte;  Provincia e Comune di Campobasso; Comune di Collesalvetti; Agrorinasce.

Il progetto “We Like, il consumo che ci piace. Percorsi di partecipazione per scelte di consumo socialmente responsabile” è finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della legge n. 383/2000, art. 12, comma 3, lett d) o f) – Linee di indirizzo annualità 2015




Testo ICE depositato alla Commissione Europea (traduzione ufficiale)

Vietare il glifosato

Titolo: Vietare il glifosato e proteggere le persone e l’ambiente dai pesticidi tossici

Oggetto: Si invita la Commissione europea a proporre agli Stati membri l’introduzione di un divieto di utilizzare glifosato, a riformare la procedura di approvazione dei pesticidi e a fissare obiettivi di riduzione obbligatori al livello dell’UE per quanto riguarda l’uso dei pesticidi.

Obiettivi principali: Vietare gli erbicidi a base di glifosato, una sostanza messa in relazione con il cancro negli esseri umani e con il degrado degli ecosistemi; garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l’approvazione regolamentare dell’UE si basi unicamente su studi pubblicati, che siano commissionati dalle autorità pubbliche competenti anziché l’industria dei pesticidi; fissare obiettivi di riduzione obbligatori per l’uso dei pesticidi al livello dell’UE, in vista di un futuro senza pesticidi.




Cosa è un ICE e il contesto dell’ICE contro il glifosato

Cos’è un ICE

L’iniziativa dei cittadini europei (ICE) è uno strumento per chiedere che la Commissione europea proponga una legislazione in una delle materie di competenza dell’UE. Un ICE deve essere firmata da almeno un milione di cittadini dell’Unione europea con soglie minime raggiunte in almeno sette Stati membri.

Il contesto dell’ICE contro il Glifosato

Nel corso dell’ultimo anno e mezzo, la campagna contro la ri-approvazione del glifosato ha mobilitato in modo impressionante l’opinione pubblica in molti paesi dell’UE. Grazie alla collaborazione di una rete di organizzazioni e iniziative, si è riusciti a bloccare i piani della Commissione per rinnovare la licenza glifosato per altri 15 anni. Anche l’estensione tecnica di 18 mesi della licenza per l’uso del glifosato proposta dalla Commissione non è riuscita a vincere con una maggioranza qualificata degli Stati membri dell’UE. Questo è stato un grande risultato! La Commissione ha decretato ancora una proroga di 18 mesi per attendere la decisione dell’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA) su una possibile classificazione del glifosato, che si pronuncerà entro novembre 2017. La Commissione deciderà se rinnovare la licenza per il glifosato – e in caso affermativo, a quali condizioni – entro la fine del 2017 al massimo.

Una campagna basata su un ICE consentirà di utilizzare questo tempo prima della classificazione dell’ECHA per continuare a mobilitare l’opinione pubblica e portare la battaglia contro i pesticidi ad un livello successivo.

L’ Ice contro il glifosato ha le seguenti finalità:

Formare una rete europea di organizzazioni per fare pressione sulla Commissione europea e sui singoli stati membri per vietare l’uso del glifosato

Collegare il dibattito sul glifosato con le più ampie domande di riforma delle procedure di autorizzazione e di obiettivi vincolanti di riduzione dell’uso di pesticidi in Europa

Garantire che si mantenga alta l’attenzione sulla decisione che il parlamento europeo dovrà prendere sulla ri-approvazione dell’uso del glifosato

Difendere il principio di precauzione, in connessione con le campagne contro il ttip e ceta Rafforzare l’idea di un’Europa in cui cittadini possano essere parte attiva




Indagine sul livello di educazione finanziaria – Contribuisci anche tu compilando il questionario

Programma di sviluppo delle capacità finanziarie, di prevenzione e contrasto al sovraindebitamento dei consumatori lombardi.
 Movimento Consumatori, nell’ambito del progetto “Consumatori responsabili“, desidera svolgere un’indagine per conoscere il rapporto dei consumatori lombardi sui temi della gestione delle risorse economiche, del risparmio, dell’indebitamento, della previdenza e della protezione.

Il progetto prevede:

  •  la proposta di percorsi individuali per aumentare la consapevolezza sulla propria capacità di gestione delle risorse economiche in funzione degli obbiettivi di vita.
  •  un approfondimento sul tema del sovraindebitamento con l’intento di facilitare l’accesso dei soggetti indebitati e sovraindebitati agli strumenti di tutela esistenti.

Vi chiediamo di rispondere al seguente questionario. Il questionario è in forma anonima.

compila il questionario

Al termine del questionario, al consumatore interessato a ricevere maggiori informazioni, sarà chiesto un riferimento. I dati forniti verranno trattati esclusivamente per informare il consumatore circa le attività del progetto.

Il progetto “Consumatori responsabili” è realizzato nell’ambito del programma generale della Regione Lombardia finanziato dal Ministero dello sviluppo economico.