Risparmia(ti) lo spreco – Convegno 23 novembre

Palazzo Giureconsulti, piazza Mercanti 2 (Sala Colonne)

MILANO, 23 NOVEMBRE 2015 ORE 14.30

Spenti i riettori su EXPO 2015, inizia un percorso per mantenere accesa l’attenzione su quanto, grazie a questa Esposizione Universale, si è conosciuto, discusso e appreso.

Un intento che va tramutato in realtà con l’impegno di cittadini, imprese, società civile e università e che è inciso nella Carta di Milano.

Le associazioni di consumatori Adiconsum, Cittadinanzattiva e Movimento Consumatori (grazie al contributo di Regione Lombardia), attraverso il progetto “RISPARMIA(TI) LO SPRECO”, si sono impegnate, prima e durante il periodo di Expo, per richiamare l’attenzione sul tema dell’utilizzo parsimonioso e oculato delle risorse ed in particolare sulla riduzione dello spreco alimentare.

Il convegno, che sarà occasione per presentare la ricerca e premiare le aziende vincitrici del bando, vuole porre l’accento su quanto, per e durante expo, si è fatto sul tema della riduzione degli sprechi alimentari e condividere la diusione di iniziative innovative e buone pratiche che siano la vera eredità di EXPO 2015.

Interverrà il Ministro delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina.

Si prega di voler confermare la partecipazione inviando i propri dati, entro il 18 novembre, a risparmiatilospreco@gmail.com.

In allegato il programma completo del convegno: programma 23 novembre ore 14.30




Indagine conoscitiva sul dolore cronico in Italia

Movimento Consumatori ha deciso di promuovere, insieme al Centro Studi Mundipharma, un’indagine conoscitiva volta a sondare il reale impatto del dolore cronico sui cittadini italiani.

Il dolore cronico, inteso come un stato doloroso che persiste oltre i 3-6 mesi,rappresenta una vera e propria malattia ancora troppo spesso sottovalutata e sotto-diagnosticata. Secondo gli ultimi dati a disposizione, 1 italiano su 4 convive con una forma di sofferenza cronica, in grado di compromettere seriamente il suo benessere psicofisico. Al dolore, tuttavia, non è necessario rassegnarsi perché esistono molti strumenti, normativi e terapeutici, per poterlo combattere: dalla Legge 38 del marzo 2010, che sancisce il diritto di ogni cittadino a non soffrire, ai farmaci in grado di risolvere in modo efficace la patologia dolorosa.

La legge 38 del 15 marzo 2010 ha segnato un importante passo avanti per tutti i malati di dolore. Ha infatti reso obbligatorio, per i clinici, misurare il dolore e verificare l’appropriatezza e l’efficacia delle cure prescritte. Il dolore è diventato il 5° parametro vitale da inserire obbligatoriamente nella cartella clinica di tutti i pazienti ricoverati in ospedale, insieme a pressione arteriosa, battito cardiaco, temperatura corporea e frequenza respiratoria.

L’indagine, diretta ai cittadini over 30, mira a capire quanto sia diffuso in Italia il dolore cronico, se e come venga trattato e quali ricadute abbia sulla qualità di vita delle persone. Il problema infatti ha implicazioni non solo cliniche, ma anche culturali e sociali.

Per partecipare all’indagine CLICCA QUI. La compilazione del questionario è anonima e comporta solo pochi minuti.




Processo Mps: gli azionisti possono costituirsi ancora parte civile. Rivolgetevi alla nostra Associazione

Si è svolta oggi l’udienza preliminare per il caso Mps. La procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio degli ex vertici (Giuseppe Mussari, Antonio Vigni) e di NOMURA International PLC (Sayeed Sadeq e Raffaele Ricci) per i reati di false comunicazioni sociali e di manipolazione del mercato, con l’aggravante del nocumento del pubblico risparmio per la rappresentazione infedele della situazione patrimoniale di Mps, conseguente ad una serie di complesse operazioni di finanza strutturata.
 
“Si tratta di reati gravissimi che hanno duramente danneggiato la più antica banca del mondo e decine di migliaia di azionisti che hanno creduto nell’operato di top manager risultati inaffidabili – spiega Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio MC -per questo, Movimento Consumatori ha lanciato una campagna nazionale, raccogliendo finora 250 costituzioni di parte civile. Il processo è stato rinviato al 27 novembre prossimo e gli azionisti possono continuare a rivolgersi alla nostra associazione per la costituzione di parte civile”.
 
“Auspichiamo – dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC

un’ampia adesione degli azionisti a questa iniziativa collettiva, perché è giusto che i risparmiatori ottengano il risarcimento dei danni subiti, ma anche perché in questo modo possono essere riaffermati i fondamentali principi che devono essere rispettati da amministratori, sindaci e revisori delle società quotate: correttezza e legalità”.
 
Movimento Consumatori invita tutti gli azionisti Mps a contattare l’associazione al numero verde 800 168 636, da utenza fissa o al numero 366 3945056 da cellulare o a scrivere a mps@movimentoconsumatori.it, indicando la provincia di residenza.




PROCESSO MPS: Movimento Consumatori chiama a raccolta gli azionisti per la costituzione di parte civile

In pochi giorni, il numero verde 800 168 636 dedicato agli azionisti Mps ha superato i 1.000 contatti

Il prossimo 12 ottobre è fissata l’udienza preliminare per il caso Mps. Entro questa data, gli azionisti sono legittimati a costituirsi parte civile e a richiedere il risarcimento dei danni subiti in conseguenza dei reati contestati, prima dalla procura della Repubblica di Siena e ora da quella di Milano.

Il tribunale di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio degli ex vertici Mps (Giuseppe Mussari, Antonio Vigni) e di NOMURA International PLC (Sayeed Sadeq e Raffaele Ricci) per i reati di false comunicazioni sociali e di manipolazione del mercato, con l’aggravante del nocumento del pubblico risparmio per la rappresentazione infedele della situazione patrimoniale di Mps, conseguente ad una serie di complesse operazioni di finanza strutturata.

Si tratta di reati gravissimi che hanno duramente danneggiato una tra le più antiche banche del mondo e decine di migliaia di azionisti che hanno creduto nell’operato di top manager risultati inaffidabili. Per questa ragioni, Movimento Consumatori ha lanciato una campagna nazionale diretta ad agevolare la costituzione di parte civile degli azionisti.

“In pochi giorni – afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio – si sono rivolti al nostro numero verde oltre 1000 azionisti. Continueremo a lungo questa nostra campagna per rappresentare il maggior numero di risparmiatori danneggiati”.

“Auspichiamo – dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – un’ampia adesione degli azionisti a questa iniziativa collettiva perché è giusto che i risparmiatori ottengano il risarcimento dei danni subiti, ma anche perché in questo modo possono essere riaffermati i fondamentali principi che devono essere rispettati da amministratori, sindaci e revisori delle società quotate: correttezza e legalità”.

Movimento Consumatori invita tutti gli azionisti Mps a contattare l’associazione al numero verde 800 168 636, da utenza fissa o al numero 366 3945056 da cellulare o a scrivere a mps@movimentoconsumatori.it, indicando la provincia di residenza.




STOP ANATOCISMO. La Banca d’Italia conferma il divieto.

Dopo l’avvio della campagna Stop Anatocismo del Movimento Consumatori e la condanna di sette banche, grazie alle azioni collettive inibitorie di MC, anche la Banca d’Italia ha definitivamente sancito la fine dell’anatocismo bancario in Italia.

Proprio in questi giorni è stato pubblicato sul sito www.bancaditalia.it il provvedimento che modifica le disposizioni in materia di “Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari; correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti”. Il nuovo provvedimento dell’autorità di vigilanza elimina ogni riferimento alla capitalizzazione degli interessi anche nei modelli dei fogli informativi dei contratti di conto corrente. Ogni riferimento alla vecchia delibera del CICR 8.2.2000 che regolava l’anatocismo è stato cancellato.

“Le modifiche apportate dalla Banca d’Italia – dice Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito & Risparmio MC – confermano l’interpretazione della norma che il Movimento Consumatori sta portando avanti in molti tribunali d’Italia: dal 1° gennaio 2014 è vietata ogni forma di anatocismo e di capitalizzazione degli interessi”.

 

 

“Prendiamo atto dell’importante decisione della Banca d’Italia – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC –  e la invitiamo a dare seguito all’esposto inviato un mese fa, con cui chiedavamo di inibire definitivamente l’anatocismo e ordinare a tutti gli intermediari vigilati di provvedere all’immediata restituzione di tutti gli interessi anatocistici corrisposti dalla clientela dal 1° gennaio 2014”.

Per maggiori informazioni si può visitare la sezione Stop Anatocismo sul sito www.movimentoconsumatori.it o scrivere un’email a sosbanche@movimentoconsumatori.it.




STOP ANATOCISMO.

Movimento Consumatori: nonostante sette vittorie giudiziarie collettive in quattro mesi, le istituzioni rimangono in silenzio. Ora partiamo con la tutela individuale, fornendo ai consumatori gli strumenti per chiedere i rimborsi.

Movimento Consumatori con la sua campagna Stop Anatocismo ha ottenuto, negli ultimi quattro mesi, la condanna di sette banche che, malgrado il divieto in vigore dal 1° gennaio 2014, hanno continuato ad applicare interessi illegittimi su conti correnti in rosso, fidi e aperture di credito.

Da una indagine di MC del gennaio scorso è emerso che tutte le banche, nonostante l’entrata in vigore della nuova formulazione dell’art. 120 t.u.b. (divieto di anatocismo) continuano ad applicare interessi illegittimi (da inizio 2014, sarebbero oltre 2 miliardi di euro).

 

 

Movimento Consumatori è quindi partito con le prime azioni inibitorie che hanno portato alla condanna di Ing Bank,Deutsche BankBPM. Da quel momento una vittoria dopo l’altra: Banca Regionale EuropeaIntesa SanpaoloBanca Sella Unicredit sono state condannate a cessare l’anatocismo ai danni dei consumatori.

Mentre MC continua a collezionare sentenze che confermano l’illegittima capitalizzazione degli interessi passivi da parte delle banche, le istituzioni e gli organi di vigilanza rimangono immobili di fronte alla mancata applicazione del divieto.

Il 30 giugno 2015, Movimento Consumatori ha inviato quindi due espostiuno all’Antitrustl’altro alla Banca d’Italia su interessi illegittimi applicati da 30 banche e insieme a 14 associazioni di consumatori ha sollecitato con una lettera il Governo e il Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio  a dare immediata e definitiva attuazione all’art. 120 t.u.b. Ma, ad oggi, nulla si è mosso.

A questo punto, Movimento Consumatori invita i cittadini a diventare parte attiva della campagna Stop Anatocismo facendo valere i propri diritti. L’associazione offre l’opportunità ai consumatori (che hanno un conto corrente che dal 1° gennaio 2014 è andato in rosso o hanno in corso un fido o scoperto di conto) di chiedere la restituzione degli interessi anatocistici pagati fino a oggi, mettendo a disposizione su www.movimentoconsumatori.it i moduli per la richiesta di rimborso alle banche.

Per informazioni: sosbanche@movimentoconsumatori.it