Movimento Consumatori esprime forti perplessità sulla trasformazione per legge delle banche popolari in S.p.A. e sullo strumento del decreto legge scelto dal Governo. La filosofia di fondo del decreto è chiara: l’eliminazione del principio democratico del voto capitario (una testa un voto) dovrebbe consentire l’apporto di nuove risorse finanziarie da parte degli investitori istituzionali e agevolare quei processi di aggregazione necessari per rendere maggiormente competitivo il sistema creditizio italiano e favorire l’ accesso al credito. Si tratta di un intervento che non potrà che portare nuove concentrazioni sul mercato creditizio e quindi alla creazione di banche sempre più grandi.
“La crisi finanziaria scoppiata nel 2008 – afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito & Risparmio di Movimento Consumatori – ha messo a nudo tutti i problemi legati alle dimensioni, sempre crescenti, delle banche. I conglomerati finanziari da troppo grossi per fallire (too big to fail) sono diventati troppo grossi per essere salva
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