Movimento Consumatori: “Basta con i vitalizi ai parlamentari”

Mentre per i cittadini comuni il traguardo della pensione diventa sempre più lontano e difficile da raggiungere (quasi un miraggio dopo la riforma Monti-Fornero), i consumatori sono costretti a pagare sulla propria pelle l’ingiustizia del vitalizio ai parlamentari che bel belli maturano il diritto alla pensione dopo appena cinque anni di mandato.

Il tempo di una legislatura e questi signori sono liberi di mettersi in tasca mensilmente cospicui assegni, alla faccia della crisi che costringe gli italiani a veri e propri salti mortali per arrivare a fine mese. Già nel 2010, quando fu proposta l’abolizione del vitalizio sarebbe stato doveroso accoglierla, ma dei 525 presenti ben 498 deputati votarono no. Scongiurato pericolo, cui si sono aggiunti – è storia abbastanza recente – i teatrini di quei parlamentari che pur di non dire addio alla loro pensione non hanno esitato a cambiare schieramento e ad accordare al Governo fiducia su fiducia per non interrompere la legislatura. Ora l’obiettivo per questi deputati è sempre più vicino, unica accortezza sarà quella di indire le elezioni dopo il 3 aprile 2013, giorno in cui matureranno la pensione. Già si vocifera di date, ma guarda il caso, quelle finora prescelte sono tutte posteriori al fantomatico 3 aprile.

“E’ vergognoso – afferma Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori – che i cittadini si debbano fare carico, specialmente in questo difficile periodo economico, anche di questa pesante regalia. E’ oltraggioso che i lavoratori, quelli veri, abbiano diritto alla pensione dopo più di 40 anni di attività, mentre a chi è stato eletto allo scopo di rappresentarci è garantito un assegno a vita solo dopo cinque miseri anni di incarico”.

“Riteniamo urgente, quindi – continua Miozzi – che in un momento di grave crisi, che sta richiedendo sacrifici sempre maggiori ai cittadini, si proponga di nuovo l’abolizione del vitalizio come segnale di responsabilità civica e morale da parte dei parlamentari e che si elimini una norma che nei fatti ha solo contribuito ad alimentare la poca trasparenza e l’incongruenza di molte decisioni dei deputati. E’ inverosimile che alle malefatte dei politici, di cui gli italiani hanno notizia quotidianamente, si debba aggiungere lo smacco di mantenerli economicamente vita natural durante”.




Incontro: Svegliamoci e sogniamo: rinnoviamo il welfare per vincere la crisi

Lunedì 29 ottobre alle ore 11 e 30 presso l’auditorium Ambrosianeum in via delle Ore 3 a Milano Arci, AUSER, CNCA, ConfConsumatori, Legacoopservizi/sociali, Movimento Consumatori della Lombardia con l’incontro “Vincere la crisi, associazioni a confronto” riuniranno in forma congiunta i propri gruppi dirigenti regionali per analizzare e organizzare comuni programmi. Le associazioni coinvolte intendono così accettare la sfida di “rinnovare il welfare per vincere la crisi”.

Interverrà, sul tema della nuove vulnerabilità sociali, Gino Mazzoli, sociologo esperto di Welfare e processi partecipativi. “Analizzeremo insieme la possibilità di intercettare i bisogni dei vulnerabili”, anticipa Mazzoli: “l’irruzione delle nuove vulnerabilità che ha coinvolto ceti medi che hanno vissuto e continuano a vivere al di sopra delle loro possibilità, e che stanno silenziosamente slittando verso la povertà. Si è andata così creando un’area grigia di disagio conclamato. Questi cittadini vanno aiutati a trasformare una posizione meramente rivendicativa in un’altra capace di co-generare, insieme a istituzioni e terzo settore, nuove risposte (nuovi servizi) da progettare e gestire in modo partecipato”.

Con questo incontro prende il via il progetto “Svegliamoci e Sogniamo” – che ha ottenuto il finanziamento della Regione Lombardia sul bando associazionismo e volontariato 2012-2013 – attraverso il quale le organizzazioni intendono avviare un lavoro comune utile a leggere l’attualità e anticipare le sfide del futuro.

Sarà una prima occasione per presentare dati ed esperienze che confermano come la libera iniziativa dei cittadini risponde oggi, e può assicurare domani, una risposta alle domande sociali, culturali e civili dei cittadini e per verificare a che condizioni il protagonismo delle donne e degli uomini che vivono in Lombardia è in grado di “rimuovere gli ostacoli economici e sociali che impediscono di fatto il pieno realizzarsi della persona umana”.

Quando: Lunedì 29 ottobre 2012, alle ore 11 e 30.

Dove: Ambrosianeum, Via delle Ore 3, Milano.

Chi: Gino Mazzoli, sociologo esperto di welfare e processi partecipativi, Massimo Cortesi, Vicepresidente Arci Lombardia, Sergio Veneziani, Presidente Auser Lombardia, Claudio Figini, Presidente CNCA Lombardia, Felice Romeo, Presidente Legacoop servizi/sociali, Piero Pacchioli, Presidente Movimento Consumatori Lombardia.

Perché: Le organizzazioni sperimentano ogni giorno l’insufficienza sia degli strumenti sia dei prodotti di cui dispongono per dare risposta a esigenze, bisogni e domande che provengono dai cittadini. E’ necessario mettere in discussione sia gli strumenti, sia le risorse e quindi anche le soluzioni di cui oggi avvertiamo l’insufficienza. Organizza: Arci Lombardia, AUSER Lombardia, CNCA Lombardia, ConfConsumatori, LegaCoop Lombardia e Movimento Consumatori Lombardia.

Qualche notizia in più

Gino Mazzoli. Psicosociologo (Studio Praxis, Reggio Emilia). Si occupa da oltre 20 anni di ricerca, formazione e consulenza verso servizi di welfare, dedicandosi in modo particolare alla costruzione di network territoriali con cittadini, terzo settore e istituzioni per la produzione di servizi alla persona, in particolare per affrontare i nuovi disagi, per lo più invisibili, da cui sono attraversati strati sempre più diffusi di famiglie.




Associazioni consumatori. ATM Milano, inascoltati sulla qualità dei servizi

I presidenti di Acu, Adiconsum, Adoc, Adusbef, Altroconsumo, Assoutenti, Codici, Coniacut, Confconsumatori , Cittadinanza Attiva, Federconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento difesa cittadino e dell’Unione nazionale consumatori hanno inviato quest’oggi una lettera pubblica ai vertici di ATM e agli Assessori Pierfrancesco Maran e Franco D’Alfonso nella quale denunciano che nella elaborazione della Carta della Mobilità di ATM, a differenza di quanto si legge sul sito web dell’azienda e sul documento, non hanno avuto alcuna voce in capitolo.

La Carta della Mobilità di ATM raccoglie elementi sulla qualità dei servizi di trasporto pubblico ed è un punto di riferimento per la tutela dei clienti e dei viaggiatori.

Le associazioni non sono state in alcun modo coinvolte da ATM nella “condivisione in merito ai contenuti, alla forma e alle modalità” di quel documento e l’azienda ha ignorato “una serie di problematiche che, ad oggi, rimangono ancora senza risposta” e le richieste dell’associazionismo di settore tese a tutelare i viaggiatori.

Tra le problematiche individuate, ad esempio, l’impossibilità di visionare il contratto di servizio tra ATM e Comune, e quindi di monitorare la qualità dei servizi offerti. Sono gravi anche le lacune nel sistema di risarcimento degli utenti e carente, se non del tutto assente, l’organizzazione di procedure di conciliazione. Le associazioni chiedono la rimozione immediata della dicitura fuorviante dalla Carta della Mobilità di ATM e ribadiscono che “non sono in grado di esprimere giudizi sulla veridicità del documento presentato ai cittadini milanesi da ATM”.

Per le associazioni che difendono i consumatori il comportamento di ATM risulta “opaco e poco coerente” e “sembra lasciare in un angolo la possibilità di partecipazione e di controllo dei cittadini, attraverso le associazioni dei consumatori, sull’operato delle società che gestiscono servizi pubblici”. Nel caso i cui le inadempienze dovessero continuare le associazioni promettono di “scegliere strade diverse per tutelare il patrimonio pubblico e gli stessi cittadini milanesi”.




Mutui: più 30% le richieste di aiuto

E’ ripresa a ritmi sostenuti, anche a causa della forte crisi economica, l’attività di consulenza dello sportello di tutela del cittadino, del Movimento consumatori di Milano.

“Con il rientro delle vacanze, rispetto al settembre 2011”, spiega il presidente dell’associazione Piero Pacchioli, “abbiamo registrato un aumento del 30% di richieste relative a problemi e difficoltà a far fronte alla rate dei mutui, cessione del quinto, e dei finanziamenti, tra pressante attività di recupero del credito, pignoramenti e ipoteche.

“I milanesi – continua Pacchioli – faticano ad arrivare a fine mese e sono anche contestualmente aumentati i problemi con le bollette, con almeno un 10% in più di richieste di dirimere controversie tra energia elettrica, gas e telefonia. Sono numerosi infatti gli errori di fatturazione su cui possiamo intervenire direttamente con la conciliazione risolvendo la questione in poco tempo, senza andare davanti al giudice e senza costi burocratici”.

Lo sportello del Movimento Consumatori Milano, che risponde al numero verde 800168636, offre quotidianamente consulenza diretta ai cittadini sia sulle questioni relative all’accesso a mutui e prestiti, sia a problemi relativi ad acquisti in internet, assicurazioni, condominio, turismo o truffe fino a consigli e suggerimenti sul consumo responsabile da parte di volontari professionisti.

Nei prossimi mesi l’associazione, considerato l’incremento delle domande di intervento, oltre a continuare con le attività ordinarie di sportello, darà vita a nuove iniziative pubbliche di riflessione sui bisogni della cittadinanza e di educazione finanziaria: “Consumatori e risparmiatori vanno costantemente aggiornati e tutelati nei loro diritti. L’indebitamento massiccio dei cittadini, spesso provocato da aggressive politiche di marketing e di comunicazione finalizzate all’induzione all’acquisto, nell’assenza di una nuova cultura del risparmio e della gestione del denaro, sta causando grave disagio nel nostro territorio. Il volontariato sociale fa la sua parte ma è necessario un costante supporto e impegno determinato delle Istituzioni”, conclude il presidente del Movimento Consumatori di Milano.




SCUOLA. DIARI & CO: IN CARTOLERIA POCHI AUMENTI

100 euro in più rispetto allo scorso anno. E’ questo l’aumento medio previsto per i libri di testo per l’anno scolastico in apertura. Se nel 2011 le famiglie avevano sborsato circa 400 euro per l’acquisto dei libri (compreso l’acquisto di dizionari e articoli per la scuola) ora dovranno affrontare una spesa media di 500 euro (dato riferito ai licei, negli istituti professionali la spesa è minore). Ed ecco – come usuale – la corsa all’usato, ai testi on line, al comodato d’uso.

Sul fronte, invece, della spesa da sostenere per il corredo scolastico si registra un sostanziale ribasso dei prezzi nei negozi al dettaglio. Dall’indagine del Movimento Consumatori svolta nelle città di Milano, Roma e Bari risulta che alcuni prodotti venduti nelle cartolibrerie costano meno rispetto al 2011.
Certo, comprare nella grande distribuzione conviene sempre: basti pensare che un corredo di marca acquistato negli ipermercati costa in media 72 euro a Bari, 79 euro a Roma e 82 euro a Milano contro i 107 euro di Bari, i 119 di Roma e i 132 di Milano se si decide per l’acquisto al dettaglio.
A parte la conferma di risparmio garantito se si sceglie la grande distribuzione, nelle cartolibrerie colpisce comunque il calo dei prezzi dei diari non di marca in tutte e tre le città campione (-83% addirittura a Milano), gli sconti sui quadernoni non di marca e anche su quelli “griffati”, le offerte sugli astucci senza griffe e il sostanziale contenimento degli aumenti per gli zaini di marca più ambiti dai giovani che registrano o un aumento pari a zero (nel caso di Milano e di Bari) o una flessione nei prezzi del 7% come a Roma, dove per lo zainetto più trendy si sborzano 69 euro a fronte dei 74 del 2011.
“I ribassi registrati sono sicuramente sintomatici della crisi in cui si trova il Paese – spiega Lorenzo Miozzi, presidente del Movimento Consumatori – e della volontà di fronteggiarla, specie dei negozi che vendono al dettaglio. Si fa di necessità virtù, e dopo la corsa agli acquisti degli ultimi giorni si vedrà se questa scelta di contenere gli aumenti e di andare al ribasso porterà al settore i risultati sperati”.

 




ABI: AL VIA “PERCORSO FAMIGLIA”, NUOVE MISURE PER AFFRONTARE LA CRISI

In collaborazione con Governo e associazioni dei consumatori al via “Percorso Famiglia”, il nuovo pacchetto di misure per il sostegno ai nuclei in difficoltà nell’attuale congiuntura economica. Tra queste la proroga della sospensione dei mutui e il rinnovo del Fondo nuovi nati.

Lo hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa, oggi a Roma, il Ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione, con delega alla famiglia, Andrea Riccardi; il Presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari; le Associazioni dei Consumatori firmatarie dell’Accordo (Acu, Adiconsum, Adoc, Asso-Consum, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori).
La necessità dell’iniziativa, siglata in un Protocollo d’intesa tra ABI e Consumatori, si sviluppa in un quadro di perdurante debolezza dell’economia italiana: domanda di consumi ed investimenti in calo, disoccupazione – soprattutto giovanile – tendenzialmente in aumento. Il disagio delle famiglie di fronte alla crisi impone di realizzare interventi a supporto della loro sostenibilità finanziaria, passando da misure di carattere contingente e settoriale a misure di tipo strutturale e globale.
La novità di “Percorso Famiglia” è, quindi, un cambiamento di approccio rispetto agli interventi sperimentati negli ultimi 2 anni. Si tratta infatti di un progetto utile a sostenere la famiglia in tutte le fasi di vita della stessa.

Percorso Famiglia

Il progetto si sostanzia nel promuovere presso i ministeri competenti i seguenti interventi:

Fase di costituzione della famiglia: acquisto della casa. Modifica del regolamento del Fondo per la casa per rilanciare un’iniziativa che potrebbe liberare circa 1 miliardo di euro di mutui per le giovani coppie italiane (delle quali una dei due almeno con un contratto di lavoro “atipico”). Ciò per rendere lo strumento in linea con l’attuale situazione del mercato dei tassi, al contempo rendendo più semplice l’accesso alla misura.

Fase di realizzazione del progetto famiglia: sostegno alla nascita dei figli. Attuazione della proroga triennale del “Fondo Nuovi Nati” in vigore dal 2009. Ciò mobiliterebbe finanziamenti per circa 400 milioni di euro.

Fase di crescita della famiglia: sostegno allo studio dei figli. Modifica del regolamento del “Fondo Studenti” per evitare eccessive difficoltà nell’erogazione dei finanziamenti. Tali piccole modifiche aprirebbero a finanziamenti per circa 400 milioni di euro.

Fase di maturità della famiglia: proroga della sospensione dei mutui. Soluzione per le famiglie che hanno difficoltà a pagare le rate dei mutui. La misura – che ha ormai 3 anni e che è stata realizzata in collaborazione con numerose Associazioni dei Consumatori – consente di sospendere le rate dei mutui per 1 anno in caso di perdita del posto di lavoro (o cessazione del contratto a termine); entrata in cassa integrazione; morte o grave infortunio. ABI e Consumatori si impegnano ad individuare misure a sostegno delle famiglie che – uscendo dalla moratoria – non riescono ancora a far fronte alle rate.

Solo con poche modifiche normative e regolamentari, “Percorso Famiglia” complessivamente potrebbe liberare liquidità per un ammontare di circa 2.5 miliardi di euro (senza gravare su bilanci dello Stato).

Al via quarta proroga su sospensione rate dei mutui

Prorogato al 31 gennaio 2013 il termine di presentazione delle domande per la sospensione delle rate dei mutui. ABI e Associazioni dei Consumatori hanno concordato che:

l’arco temporale entro il quale si devono verificare gli eventi che determinano l’avvio della sospensione è prorogato al 31 dicembre 2012;

le domande possono essere presentate entro il 31 luglio 2013; – sulla base delle disposizioni di vigilanza per le banche, per l’accesso alla misura di sospensione, l’arco temporale per la definizione di ritardo nel pagamento delle rate è rimodulata a 90 giorni;

alla sospensione delle rate dei mutui potranno essere ammesse soltanto le operazioni che non ne abbiano già fruito.

Nel frattempo, parliamo di una misura per famiglie in difficoltà unica in Europa, secondo gli ultimi dati disponibili, al 31 marzo 2012, le banche hanno sospeso circa 68.000 mutui, pari a oltre 8 miliardi di debito residuo, garantendo ai nuclei interessati una liquidità aggiuntiva di 513 milioni di euro (circa 7.000 euro a famiglia).

Per la notevole rilevanza che i mutui hanno nella vita delle famiglie, le parti proporranno soluzioni per superare i fattori d’impedimento tecnico alla piena attuazione delle normative sulla portabilità dei mutui e collocamento delle polizze assicurative.

Rinnovo fondo nuovi nati

Primo obiettivo del “Percorso Famiglia” già raggiunto. Prorogate le opportunità di finanziamento per le famiglie con bambini nati o adottati nel 2012, 2013 e 2014. È quanto stabilito in un Protocollo d’intesa tra il Ministero della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione, con delega alla famiglia, e l’ABI.

Iniziativa già in vigore dal 2009 per favorire l’accesso al credito delle famiglie con un figlio nato o adottato nell’anno di riferimento. L’intesa stabilisce che banche e intermediari aderenti estenderanno tale possibilità anche al triennio in corso.

Il Fondo Nuovi Nati, con una dotazione patrimoniale di 25 milioni di euro, finanzia un importo massimo pari a 5.000 euro di durata non superiore a 5 anni, con un tasso agevolato non superiore al 50% del Tegm (tasso medio) sui prestiti personali. Ad oggi ha garantito, a prima richiesta per un importo pari al 50% del finanziamento, oltre 24.000 operazioni per un controvalore di prestiti erogati superiore a 120 milioni di euro.

Fonte: comunicato stampa Abi – www.abi.it