Prescrizione bollette. AGCM sanziona Enel Energia, Sen e Eni gas e luce.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha irrogato una sanzione complessiva di 12,5 milioni di euro nei confronti di Enel Energia, Servizio Elettrico Nazionale ed Eni Gas e Luce accertando l’ingiustificato rigetto delle istanze con le quali gli utenti chiedevano l’annullamento delle fatture per crediti prescritti in applicazione della legge 205/2017 che ha introdotto la possibilità di eccepire la prescrizione biennale dei crediti vantati dagli operatori del settore energetico in relazione ai consumi conguagliati di luce e gas pluriennali.

Movimento Consumatori che ha sempre stigmatizzato in tutte le sedi, anche conciliative, senza nessun accoglimento, l’erronea applicazione della normativa vigente da parte delle società sanzionate, ora è pronta a raccogliere la richiesta dei consumatori di immediata restituzione dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito conguaglio, entro il termine di tre mesi dall’istanza.

“La sentenza dell’Antitrust  – dichiara Ovidio Marzaioli responsabile del settore energetico di Movimento Consumatori – è una pietra miliare nell’applicazione della normativa vigente, fa giustizia ad una serie di distorsioni e tutela il consumatore in settori fondamentali per la vita quotidiana”.

“Riteniamo particolarmente grave la condotta sanzionata dall’AGCM – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – perché in espressa violazione di legge. Useremo questo primo caso per far ottenere a tutti i cittadini che hanno pagato fatture prescritte il rimborso delle somme indebitamente versate”.

L’associazione invita tutti i consumatori  a rivolgersi agli sportelli territoriali di MC o a scrivere a utenze@movimentoconsumatori.it per ottenere l’immediata restituzione dei pagamenti già effettuati a titolo di indebito conguaglio.




Privacy e cookie: MC chiede al garante di modificare le linee guida per vietare lo scrolling down come manifestazione del consenso

MC ha presentato le proprie osservazioni sulla bozza delle “Linee Guida sull’utilizzo di cookie e di altri strumenti di tracciamento” predisposta dal Garante della privacy, destinate a regolare la profilazione dei cittadini.

Sebbene la bozza delle Linee guida rappresenti un passo avanti rispetto alla disciplina precedente (provvedimento generale del 2014), Movimento Consumatori ha richiesto alcune importanti modifiche necessarie ad allinearla alle nuove norme europee.

Ad oggi, la gran parte dei siti Internet prevede che il consenso al trattamento dei dati si ritenga prestato anche nel caso in cui l’utente chiuda il banner o clicchi su un altro elemento della pagina e/o semplicemente la scorra (scrolling down).

Le Linee guida, pur ammettendo che lo scrolling down risulti una modalità non idonea per la manifestazione del consenso, in maniera poco chiara e contraddittoria, consentono che questo “insignificante” gesto possa essere equiparato alla manifestazione del consenso qualora rientri in un più articolato comportamento dell’utente che permetta di registrare presso il server del gestore del sito un “evento qualificabile come azione positiva inequivocabile dell’utente in termini di consenso”.

Movimento Consumatori ha rilevato come le Linee guida siano in evidente contrasto con la definizione contenuta nell’art. 4 del GDPR, per cui il consenso al trattamento dei dati deve consistere in una manifestazione di volontà “libera, specifica, informata e inequivocabile”. Proprio l’inequivocabilità implica la necessità che il consenso si concretizzi in un atto chiaro e univoco, non diversamente interpretabile, che riguardi proprio il trattamento dei dati.

Lo scrolling down non può essere interpretato come manifestazione del consenso, da intendersi come “azione positiva inequivocabile” (considerando n. 32 GDPR). Ciò trova conferma sia nel parere n. 5/2020 del Comitato europeo per la protezione dei dati, che ha affermato che “il silenzio o l’inattività da parte dell’interessato, così come il semplice procedere all’uso di un servizio, non possono essere considerati una manifestazione attiva di scelta”, sia in alcune recenti sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea (1° ottobre 2019, C-673/2017 e 11 novembre 2020, C-61/19), che hanno vietato ogni forma di preselezione del consenso da parte del gestore del sito.

“Movimento Consumatori – afferma Paolo Fiorio, coordinatore del servizio legale dell’associazione – auspica una modifica della bozze delle Linee guida che escluda chiaramente che lo  scrolling down e il click sulla pagina del sito possano comportare una manifestazione di consenso al trattamento dei dati tramite i cookie. Si tratta infatti di modalità contrarie non solo al Regolamento GDPR, ma anche alle sentenze dalla Corte di giustizia che impongono un consenso espresso e specifico”.

“E’ ora di porre fine alla massiva profilazione dei cittadini – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – in quanto si tratta di una pratica che desta preoccupazione; ogni cittadino deve avere il diritto di non essere profilato se non quando sia espressamente d’accordo, dopo aver ricevuto un’adeguata informativa. Se non verranno modificate le Linee guida, la nostra associazione avvierà ogni azione giudiziaria, perché la disciplina nazionale sia conforme a quella dell’Unione europea come interpretata dalla Corte giustizia”.




Progetto BIOnTOP

BIOnTOP è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Bio-based Industries Joint Undertaking che vedrà la collaborazione tra 20 istituzioni europee, provenienti da otto differenti Paesi, riunite in consorzio (Italia, Spagna, Belgio, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Estonia e Croazia).

L’obiettivo è la creazione di nuovi imballaggi riciclabili e economicamente competitivi che possano contemporaneamente essere meccanicamente riciclabili, compostabili (a livello industriale come domestico) e smaltibili attraverso processi di digestione anaerobica. Con questo fine, il consorzio europeo si propone di formulare nuovi copolimeri e composti in PLA (Polylactic Acid – Acido Polilattato) a partire da fonti sostenibili e biologiche. In aggiunta a questo, ci si propone di migliorare le proprietà di imballaggi già in uso (come vassoi e pellicole) grazie a nuove tecnologie di coating che permettano contestualmente di diminuire la permeabilità degli imballaggi mantenendo però costi competitivi, soprattutto in comparazione con quelli a base fossile.

Per comprendere l’importanza del progetto basti ricordare che al momento solo il 31% della plastica per imballaggi ha la possibilità di essere riciclata, mentre ben il 41% è bruciata o accantonata in discarica (27%). Questo naturalmente lascia ampi margini di manovra soprattutto per la ricerca di soluzioni alternative che siano competitive e basate su fonti alternative al fossile.

In questo contesto il progetto BIOnTOP si propone di realizzare imballaggi costituiti per più dell’85% da risorse rinnovabili, che siano in grado di adattarsi alle diverse e mutevoli esigenze del mercato e che garantiscano facili e praticabili modalità di smaltimento. In virtù di questo i nuovi imballaggi potranno rappresentare non solo input per altri processi produttivi, ma avranno caratteristiche di biodegradabilità sfruttabili nella realizzazione di compost anche in condizioni domestiche.

BIOnTOP, facendosi portatore delle tematiche della nuova bio-economia circolare, avrà la possibilità di generare crescita non solo per le bio-plastiche ma anche per l’industria del settore alimentare e della cura della persona cui il progetto principalmente si rivolge. Riducendo infatti l’impatto ambientale della plastica si genererà un significativo passo in avanti nella lotta in favore dell’ambiente e, di conseguenza, questo rappresenterà un miglioramento nella vita di qualunque cittadino della terra.

All’interno di questo contesto, Movimento Consumatori APS sarà chiamata, in quanto associazione di categoria, a verificare la percezione del consumatore medio rispetto al concetto di imballaggio sostenibile cercando contestualmente di studiare se, e in che forme, questo potrà influenzare le scelte di consumo.

COSA NE PENSI DELLE BIOPLASTICHE? CLICCA QUI PER RISPONDERE QUESTIONARIO REALIZZATO DA MC

 




La Commissione europea presenta la nuova agenda dei consumatori

La Commissione europea ha presentato la nuova agenda dei consumatori, che permetterà ai consumatori di svolgere un ruolo attivo nelle transizioni verde e digitale. L’agenda illustra anche il modo di aumentare la protezione e la resilienza dei consumatori durante e dopo la pandemia di COVID-19, le cui gravi conseguenze hanno inciso sulla vita quotidiana dei consumatori. Più concretamente, l’agenda presenta le priorità e i punti di azione cruciali su cui lavorare nei prossimi 5 anni insieme agli Stati membri a livello europeo e nazionale. Tra questi figurano una nuova proposta legislativa intesa a fornire ai consumatori migliori informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e ad adeguare la normativa vigente alla trasformazione digitale, e un piano d’azione con la Cina sulla sicurezza dei prodotti.

Vera Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, ha dichiarato: “Vogliamo mettere i consumatori in grado di svolgere il loro ruolo nelle transizioni verde e digitale. Al tempo stesso dobbiamo garantire che le nostre norme a tutela dei diritti dei consumatori rimangano al passo con la realtà digitale odierna, in particolare attraverso un’applicazione rigorosa e una maggiore responsabilità delle piattaforme online.”

Didier Reynders, Commissario per la Giustizia e i consumatori, ha dichiarato: “I consumatori europei sono al centro di un cambiamento globale. Le loro azioni possono incidere sulla situazione in maniera significativa. Devono essere in grado di compiere scelte sostenibili ed essere certi che i loro diritti saranno tutelati in ogni circostanza. La nuova agenda introduce misure volte a promuovere una società digitale e verde equa, tenendo conto del fatto che il comportamento dei consumatori oltrepassa i confini dei singoli Stati membri.”

I diritti dei consumatori nella crisi della pandemia di COVID-19

Che si tratti di truffe online o di contratti di viaggio annullati, la pandemia di COVID-19 ha avuto ripercussioni su molti aspetti della vita dei consumatori. La Commissione continuerà a contrastare le truffe a danno dei consumatori, collaborando con la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori e intrattenendo un dialogo con le piattaforme e tutti i soggetti interessati. Inoltre, continuerà a garantire la tutela dei diritti dei viaggiatori e dei passeggeri dell’UE in caso di cancellazione del viaggio. La Commissione svolgerà un’analisi dell’impatto a lungo termine della COVID-19 sui modelli di consumo degli europei, che servirà da base per le future iniziative politiche.

Potenziare il ruolo dei consumatori e migliorare la protezione

La nuova agenda dei consumatori presenta una prospettiva della politica dei consumatori dell’UE dal 2020 al 2025 incentrata su cinque settori prioritari:

1.    Transizione verde – La Commissione intende garantire che i consumatori abbiano a disposizione sul mercato dell’UE prodotti sostenibili e dispongano di informazioni migliori per poter operare una scelta consapevole. L’anno prossimo presenterà una proposta intesa a fornire ai consumatori migliori informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e a combattere pratiche quali il “greenwashing” o l’obsolescenza precoce. La Commissione promuoverà inoltre la riparazione e favorirà prodotti più sostenibili e “circolari”. La transizione verde non può avvenire senza le imprese: la Commissione è determinata a collaborare con gli operatori economici per incoraggiarli ad assumere impegni a favore di un consumo sostenibile, al di là di quanto richiesto dalla legge.

2.    Trasformazione digitale – La trasformazione digitale sta cambiando radicalmente la vita dei consumatori, offrendo nuove opportunità ma anche creando nuovi problemi. La Commissione intende contrastare le pratiche commerciali online che violano il diritto dei consumatori di operare una scelta informata, abusano delle loro inclinazioni comportamentali o alterano i loro processi decisionali, come i “modelli oscuri” e la pubblicità occulta. Inoltre, nel definire le norme che disciplinano l’economia digitale e i requisiti per l’intelligenza artificiale (IA) occorre tenere debitamente conto degli interessi dei consumatori. Per adeguare le norme vigenti alla digitalizzazione in corso e all’aumento dei prodotti connessi, la Commissione riesaminerà anche la direttiva relativa alla sicurezza dei prodotti. Dato che occorre rafforzare la protezione dei consumatori per quanto riguarda la digitalizzazione dei servizi finanziari al dettaglio, saranno rivedute le direttive sul credito al consumo e sulla commercializzazione dei servizi finanziari.

3.    Applicazione efficace dei diritti dei consumatori – La responsabilità di far rispettare i diritti dei consumatori spetta agli Stati membri, ma la Commissione svolge un ruolo di coordinamento e sostegno. La Commissione aiuterà gli Stati membri ad attuare e applicare tempestivamente il diritto dei consumatori, anche attraverso la rete di cooperazione per la tutela dei consumatori. Sosterrà inoltre le autorità nazionali, ad esempio introducendo una serie di strumenti elettronici innovativi per rafforzare la capacità delle autorità nazionali di contrastare le pratiche commerciali illegali online e individuare i prodotti non sicuri.

4.    Esigenze specifiche di determinati gruppi di consumatori – Alcuni gruppi di consumatori in determinate situazioni possono essere particolarmente vulnerabili e necessitare di garanzie specifiche, ad esempio i bambini, gli anziani o le persone con disabilità. La Commissione esaminerà i requisiti da introdurre per le norme relative ai prodotti per l’infanzia. Per quanto riguarda le persone vulnerabili dal punto di vista finanziario, la cui situazione è aggravata dalla crisi della pandemia di COVID-19, la Commissione aumenterà i finanziamenti destinati a migliorare la consulenza in materia di debito negli Stati membri. La Commissione sosterrà inoltre iniziative che forniscano consulenza a livello locale sulle modalità di accesso alle informazioni, online e offline.

5.    Cooperazione internazionale – In un mondo globalizzato in cui gli acquisti online oltrepassano le frontiere, la cooperazione con i partner internazionali è diventata fondamentale. Nel 2021 la Commissione elaborerà un piano d’azione con la Cina per migliorare la sicurezza dei prodotti venduti online. A partire dal 2021 la Commissione svilupperà inoltre il sostegno normativo, l’assistenza tecnica e lo sviluppo di capacità a favore delle regioni partner dell’UE, comprese quelle africane.

Prossime tappe

La Commissione presenterà le iniziative annunciate nell’agenda e attende con interesse un dialogo ad ampio raggio con tutti i soggetti interessati sulle priorità e sulle azioni, nonché sui metodi di cooperazione per promuovere insieme la protezione dei consumatori nei prossimi anni.

Contesto

L’UE può contare su un solido quadro di protezione dei consumatori, sviluppato nel corso di molti anni e recentemente rafforzato con varie iniziative legislative di cui i consumatori dell’UE potranno beneficiare nei prossimi anni, compreso il New Deal per i consumatori del 2018.

La nuova agenda dei consumatori, che si basa sull’agenda del 2012, è il risultato di intensi preparativi e discussioni con i soggetti interessati. Nel giugno 2020 la Commissione ha avviato a livello dell’UE una consultazione pubblica aperta sulla nuova politica europea dei consumatori per il prossimo periodo, che ha fornito un prezioso contributo per la definizione della nuova agenda dei consumatori e ha mostrato un sostegno generale alle sue principali priorità, compresa la necessità di rispondere alla pandemia di COVID-19. L’agenda completa altre iniziative della Commissione quali il Green Deal e il piano d’azione per l’economia circolare; garantirà inoltre che l’attuazione del quadro finanziario pluriennale tenga conto delle priorità dei consumatori.

Per ulteriori informazioni

Nuova agenda dei consumatori: rafforzare la resilienza dei consumatori per una ripresa sostenibile

Nuova agenda dei consumatori: scheda informativa

Strategia per i consumatorieconomia circolare




Serie A. Dopo gli esposti del Movimento Consumatori l’Antitrust accerta clausole vessatorie in abbonamenti e biglietti di nove società

I club sono Atalanta, Cagliari, Genoa, Inter, Lazio, Milan, Juventus, Roma e Udinese. 

Movimento Consumatori ha dato l’avvio ai procedimenti Antitrust dopo aver ricevuto centinaia di richieste di assistenza per ottenere rimborsi da parte dei tifosi, a seguito della chiusura di curve e degli stadi di Torino e di Milano, in occasione delle partite della Juventus contro Genoa e Napoli e dell’Inter contro il Napoli.

MC ha infatti riscontrato l’esistenza di clausole nei contratti di abbonamento in contrasto con il Codice del consumo, ha inviato 16 diffide ad altrettanti club (ottenendo da alcuni l’adeguamento delle condizioni generali di contratto) e ha promosso numerose azioni inibitorie collettive, tra le quali quella conclusa vittoriosamente con la condanna della SS Lazio con l’Ordinanza 24 giugno 2019 emessa dal Tribunale di Roma.

L’Agcm ha accertato per Atalanta Genoa, Inter, Roma, Juventus e Lazio, la vessatorietà di alcune clausole nelle condizioni contrattuali relative all’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita in quanto non viene riconosciuto il diritto dei consumatori a: ottenere il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso di chiusura dello stadio o di parte dello stesso; ottenere il rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento causato sia da fatti imputabili alla società, sia da circostanze che prescindono dalla responsabilità di quest’ultima; essere risarciti del danno qualora questi eventi siano direttamente imputabili alla società. Il Cagliari ha predisposto una nuova formulazione delle clausole idonea a risolvere i profili di vessatorietà contestati limitatamente ad alcuni profili.

“La necessità sostenuta dalle società – spiega Marco Gagliardi del Servizio legale MC – di tutelarsi contro l’abuso che potrebbe derivare dal riconoscimento del diritto di rimborso da parte di tifosi responsabili di comportamenti scorretti tali da determinare provvedimenti di chiusura dello stadio o di alcuni suoi settori, non può giustificare una compressione collettiva e indiscriminata dei diritti di tutti gli altri tifosi non responsabili di quei comportamenti. In tal senso, appare corretta l’esclusione, adottata nei contratti di altre società di Serie A, del rimborso solo per i tifosi che abbiano contribuito con il proprio comportamento a determinare la chiusura dello stadio”.

L’Antitrust ha disposto che venga pubblicato sulle homepage dei siti Internet delle nove società un estratto dei provvedimenti.

Per info e assistenza telefonare allo 02 80583136 o scrivere un’email all’indirizzo info@movimentoconsumatorimilano.it




Estinzione anticipata prestiti: Condannate anche Compass, Futuro e Agos grazie a azioni collettive MC

Il tribunale di Milano ha accolto tre ricorsi presentati da Movimento Consumatori e ha accertato la nullità delle clausole contrattuali utilizzate da Compass, Futuro e Agos fino al mese di aprile 2020 che regolano l’estinzione anticipata dei contratti di credito con i consumatori e che prevedono la non rimborsabilità di tutti i costi sostenuti. Il tribunale, con tre provvedimenti in via d’urgenza, in sede di reclamo, ha affermato l’applicabilità della sentenza Lexitor della Corte di giustizia dello scorso 11 settembre per tutti i contratti stipulati a partire da settembre 2010 e fino a dicembre 2019.

Nel corso del giudizio, le società finanziarie hanno sostenuto l’inapplicabilità della sentenza della Corte di giustizia per tutte le estinzioni anticipate precedenti al 5 dicembre 2019, data in cui la Banca d’Italia ha emanato una circolare che invitava gli intermediari ad adeguarsi al diritto europeo. Il tribunale di Milano, confermando quanto già deciso dal tribunale di Torino, ha inibito alle tre società il comportamento illegittimo consistente nella riduzione dei soli costi recurring (ovvero correlati ad attività destinate a svolgersi nel corso dell’intero rapporto) e non del costo totale del credito comprensivo delle spese fisse, di istruttoria finanziate, dei costi up-front o istantanei o comunque non dipendenti dalla durata del prestito, in caso di estinzione anticipata dei contratti di credito ai consumatori prima del 4 dicembre 2019.

Nei prossimi 60 giorni, le società finanziarie dovranno comunicare l’illegittimità delle clausole e i diritti dei consumatori ad ottenere la restituzione dei costi up-front con una pubblicazione sui loro siti Internet e con una comunicazione indirizzata a tutti i clienti.

“Le ordinanze del tribunale di Milano, che arrivano dopo quella del tribunale di Torino con cui abbiamo ottenuto a settembre scorso la condanna di Santander – afferma Paolo Fiorio, legale che ha assistito l’associazione nel giudizio – potranno portare significativi benefici a decine di migliaia di consumatori. Auspichiamo che Compass, Futuro e Agos ottemperino al più presto ai provvedimenti del tribunale e rimborsino volontariamente tutti i consumatori. In caso contrario, avvieremo una class action”.

“In forza di queste ordinanze – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – gli intermediari non hanno più alibi e sono chiamati a rimborsare i consumatori che hanno estinto i prestiti prima del 5 dicembre 2019. Riteniamo che ci si trovi di fronte ad un comportamento coordinato illegittimo e anticoncorrenziale da parte delle società finanziarie e per questo chiederemo l’intervento dell’Antitrust. Al più presto inoltre auspichiamo che la Banca d’Italia nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e di tutela della clientela prenda una posizione chiara in merito, obbligando tutti gli intermediari ad ottemperare alla sentenza della Corte di giustizia anche per le estinzioni precedenti alla propria circolare del dicembre 2019”.

L’ordinanza del tribunale di Milano su Compass

L’ordinanza del tribunale di MIlano su Futuro

L’rodinanza del tribunale di Mliano su Agos