Supermoney multata per pratica commerciale scorretta

La società Supermoney S.p.A., conosciuta per il suo servizio di comparazione economica online, è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per una pratica commerciale scorretta. La multa, pari a 1.480.000 euro, è stata emessa in seguito a un’indagine condotta dall’autorità.

Supermoney è attiva nel settore della comparazione economica, offrendo ai consumatori la possibilità di confrontare diverse offerte, tra cui quelle relative ai servizi di fornitura di energia elettrica e gas.

L’indagine ha rivelato che l’azienda non ha fornito una chiara classificazione delle offerte commerciali, omettendo di specificare i criteri utilizzati per valutarle.
Ancora più problematico, l’azienda non ha comunicato agli utenti che l’attività di comparazione e intermediazione era remunerata.
E inoltre, ha diffuso claim pubblicitari privi di informazioni essenziali sulle modalità per ottenere i risparmi promessi.

L’assenza di trasparenza e chiarezza nelle informazioni fornite ai consumatori è una pratica scorretta che può ingannare gli utenti, portandoli a fare scelte non informate. Questo è particolarmente critico nel contesto attuale, caratterizzato dal passaggio dal mercato tutelato al mercato libero per i servizi energetici.

È importante sottolineare che la trasparenza delle informazioni è fondamentale per garantire che i consumatori possano fare scelte consapevoli e informate, specialmente in questo periodo.

La multa inflitta a Supermoney evidenzia l’importanza della trasparenza e della correttezza nell’ambito delle pratiche commerciali, specialmente quando si tratta di servizi fondamentali come l’energia. L’impegno verso una maggiore trasparenza e chiarezza da parte delle aziende è essenziale per proteggere i diritti dei consumatori e promuovere un mercato equo e competitivo.

Dopo l’indagine condotta dall’Autorità, Supermoney ha preso provvedimenti per porre fine a queste pratiche scorrette.

Qui potete leggere il comunicato dell’AGCOM 




Gas: aumento del 2,3% per agosto

Per la famiglia tipo, con contratto in tutela, in agosto c’è un aumento del gas del 2,3% rispetto a luglio.

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) ha comunicato l’aggiornamento relativo alle bollette del gas per i clienti in condizioni di tutela: per il mese di agosto aumento del gas del 2,3% rispetto a luglio.
Il prezzo della sola materia prima gas è pari a 33,21 €/MWh.

L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo é determinato interamente dall’aumento della spesa per la materia gas naturale, +2,3%.

Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.
Si ricorda che il decreto legge n. 79 del 28 giugno 2023 per il III trimestre 2023, quindi anche per i consumi di agosto, ha confermato per il gas la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri generali di sistema.

La spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (settembre 2022 -agosto 2023) è di 1.472 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 12,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (settembre 2021 – agosto 2022).




Bollette luce e gas in diminuzione per il mercato tutelato

 bolletteIl prezzo dell’energia elettrica e del gas è diminuito per via del calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici e dei ribassi nei consumi registrati nei mesi di gennaio e febbraio.

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) ha reso noto che per il mese di marzo, la bolletta del gas per una famiglia tipo con consumi medi di 1.400 metri cubi annui in tutela si è ridotta del -34,2% rispetto a febbraio 2023.

Questa diminuzione comporta che la spesa gas per una famiglia tipo nell’anno scorrevole (aprile 2022 – marzo 2023) sarà di circa 1.560,7 euro, con un aumento del +0,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Per quanto riguarda l’elettricità, il prezzo di riferimento dell’energia elettrica per una famiglia tipo con consumi medi di 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW in tutela si è ridotto del -55,3% nel secondo trimestre del 2023. Tuttavia, l’ARERA ha osservato che nonostante questa riduzione, i prezzi all’ingrosso sono ancora alti rispetto all’anno precedente e ciò si riflette sulla spesa complessiva per la bolletta elettrica, che includerà anche gli oneri generali di sistema. In termini di effetti finali, la spesa per una famiglia tipo nell’anno scorrevole (luglio 2022 – giugno 2023) sarà di circa 1.267 euro, con un aumento del +33,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.

Tuttavia, è importante notare che i consumatori possono beneficiare dei bonus sociali energia, che vengono erogati direttamente in bolletta a coloro che hanno diritto e hanno un ISEE valido nel corso del 2023 e rientrano nella soglia di reddito di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose). Questi bonus rappresentano ancora un sostegno significativo per i consumatori.




la BCE aumenta i tassi d’interesse: per noi Consumatori è un errore

Il Movimento Consumatori e altre 13 associazioni, chiedono alla BCE un cambio di orientamento in quanto l’aumento dei tassi d’interesse per contrastare l’inflazione rappresenta uno strumento inadeguato che danneggia cittadini e imprese.
Infatti non risolve le cause della crisi, che sono legate alle tensioni geopolitiche e alla rarefazione dell’offerta di beni primari ed energetici sui mercati internazionali e non dipendono da un eccesso di domanda di beni di consumo.

L’aumento dei tassi d’interesse comporta un aumento dei costi dei prestiti e dei mutui bancari a tasso variabile, che pesa sulle famiglie e sulle PMI, con l’effetto di aggravare il caro-vita e di frenare gli investimenti privati, con il rischio di una recessione.
Le associazioni sottolineano che questo aumento dei costi si somma agli altri aumenti rilevati sui beni di consumo, assorbendo più di due mensilità di stipendio o di pensione per molti cittadini e lavoratori.

Per tutte queste ragioni, chiediamo un cambio di orientamento nella politica monetaria attualmente praticata dalla BCE per ricondurre la politica monetaria a ragionevolezza, tenendo conto delle esigenze dei cittadini e delle PMI.
L’appello delle associazioni di consumatori italiane trova piena corrispondenza in quanto richiesto in più pareri dal Comitato Economico e Sociale Europeo.




Gas: nel mercato tutelato a gennaio la bolletta scende del 34,2%

L’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente) ha reso noto l’aggiornamento mensile sulla bolletta del gas di gennaio per i clienti in tutela. In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di gennaio 2023 e per i consumi dello stesso mese, per la famiglia tipo (con consumi medi di 1.400 metri cubi annui) in tutela si registra una diminuzione del -34,2% della bolletta rispetto al mese di dicembre 2022.

Per il mese di gennaio il prezzo della materia prima gas per i consumatori con contratti in condizioni di tutela, è pari a 68,37 €/MWh.

Tuttavia, in termini di effetti finali, l’Arera spiega che la riduzione per il mese di gennaio ancora non compensa del tutto gli alti livelli di prezzo raggiunti nell’ultimo anno, con la spesa gas per le famiglie che risulta di circa 1.769 euro (+36% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente).




Aumenti bollette. MC: interventi di Arera e Governo insufficienti. Servono misure risolutive

rincari bolletteSecondo i dati trimestrali sugli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica, comunicati ieri dall’Arera, il prezzo unico nazionale dell’elettricità è pressoché raddoppiato rispetto al secondo trimestre 2022 e quasi quadruplicato rispetto al livello medio del corrispondente trimestre del 2021.

L’intervento straordinario dell’Autorità per il quarto trimestre del 2022, che si somma agli interventi del Governo, ha ridotto al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela.

Per MC questi interventi non rappresentano una risposta soddisfacente per i consumatori, perché, come più volte sottolineato dall’associazione, si dovrebbero adottare misure risolutive e durevoli:

  •      separazione del prezzo del gas dal costo di produzione di energia rinnovabile al fine di calmierare il prezzo della materia prima per equipararlo al costo effettivo dell’energia prodotta;
  •      reintroduzione della rateizzazione delle bollette con eliminazione della precondizione collegata alla morosità e senza vincoli di cumulo di più rateizzazioni;
  •      innalzamento della soglia di reddito ammesso al bonus sociale dagli attuali 12 mila euro a 15 mila euro per le famiglie monoreddito e a 25 mila euro per i nuclei familiari con più di 3 figli;
  •      stabilizzazione della fiscalizzazione degli oneri generali di sistema con il loro spostamento nella fiscalità generale;
  •      riconoscimento dello status di morosità incolpevole nei casi di impossibilità sopraggiunta di far fronte ai pagamenti delle bollette;
  •      conferma del blocco dello ius variandi dei contratti del mercato libero fino al 30 aprile 2023, e oltre se necessario, per arginare le possibili manovre speculative da parte delle aziende;
  •      riproposizione e allargamento del meccanismo di credito di imposte per le imprese relativo alle bollette energetiche e innalzamento della percentuale di credito scalabile.

Movimento Consumatori ritiene quindi decisamente poco incisivi gli interventi dell’Arera e del Governo per il contenimento dei prezzi e “timido” l’atteggiamento dell’Autorità di fronte ai comportamenti opportunistici di alcune società energetiche che, approfittando del generalizzato aumento, “dimenticano” di inserire il bonus sociale nella bolletta e di accogliere le richieste di rateizzazione, accelerando in alcuni casi addirittura i provvedimenti di distacco. In una fase tanto critica per le famiglie e le imprese come quella attuale, nessun aspetto di tutela dei consumatori può essere trascurato e vanno rafforzati tutti gli strumenti di sostegno applicabili.