Luce e gas: stop alle modifiche contrattuali dei prezzi

rincari bolletteFino al 30 aprile 2023 non potranno essere modificati i prezzi nei contratti di LUCE E GAS, è quanto prevede il decreto aiuti bis, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale.

Salvo modifiche a settembre nella conversione in legge, fino ad aprile 2023 le imprese non potranno più modificare le clausole contrattuali che stabiliscono il prezzo della fornitura, anche nel caso in cui la facoltà di modifica (cd. “ius variandi”) sia prevista espressamente nel contratto. Il divieto di modifica ha effetto anche per le comunicazioni di variazione già inviate.

Se hai ricevuto una comunicazione di modifica del prezzo di luce e gas, contestala in quanto non ha efficacia.

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GAS: interventi per contenere il caro bollette

Primi risultati dell’azione di pressing del Movimento Consumatori, unitamente alle altre associazioni aderenti al CNCU, per alleggerire i disagi causati dall’aumento del prezzo del gas collegato al grave momento di crisi inflattiva determinato dal conflitto russo-ucraino: con delibera n.374 del 29 luglio 2022 l’Arera ha modificato la modalità di determinazione del prezzo del gas con riferimento al servizio di tutela al fine di permettere un maggior allineamento dello stesso all’andamento del mercato all’ingrosso per il gas naturale, ci riferiamo quindi alla componente in bolletta relativa alla materia prima con un intervento che riguarderà oltre 7 milioni di utenti domestici che si trovano ancora sul mercato a prezzi regolati Arera.

Tale provvedimento dispiegherà i suoi effetti positivi dal primo ottobre 2022, con cadenza mensile di aggiornamento del prezzo, rimanendo in vigore fino al termine del mercato di tutela del gas fissato, al momento, a gennaio 2023 e consentirà ai cittadini di beneficiare delle conseguenti misure di contenimento dei prezzi, come ad esempio l’eventuale tetto al prezzo del gas che è in discussione a livello europeo, alleggerendo il rischio di ulteriori aumenti della bolletta con un intervento più mirato e tempestivo da parte del regolatore e del governo.

 “Questo importante provvedimento – dichiara Ovidio Marzaioli responsabile del settore energia e ambiente di MC – ha finalmente preso atto dell’evidente distorsione esistente tra il prezzo del gas europeo ed il prezzo di acquisto effettivo in Italia ed è pertanto in grado di controbilanciare la maggiore volatilità dei prezzi di tutela applicati ai clienti finali, è un primo atto di quella strategia di contenimento strutturale dei prezzi che abbiamo più volte sollecitato in attesa che si scelga più decisamente la produzione da fonti rinnovabili come risposta definitiva alla attuale crisi energetica ed ambientale – conclude Marzaioli”.

 La crescita dei prezzi del gas dal 2021 ha registrato un continuo aumento, già il 2020 si era chiuso con un rincaro del +11,4% cui si è andato ad aggiungere un aumento del 5,3% nel primo trimestre 2021, +3,9 nel secondo trimestre a cui è seguito il 15,3% in più del terzo trimestre ed un +14,4 % sul finire del 2021; non è cominciato meglio il 2022 in cui i rincari del gas hanno raggiunto il 42%.

Altrettanto poco confortante risulta essere il confronto a livello europeo, come chiaramente può evincersi dai dati rilevati dall’Eurostat di seguito riportati, che vede l’Italia nelle ultime posizioni per il costo del gas naturale registrati nel corso del 2021 e nonostante gli ulteriori interventi temporanei calmieranti del governo.

In un momento di forte crisi internazionale e di un mercato energetico molto fluttuante i dati europei non rassicurano sulla tenuta del sistema e pertanto risulta ancora più importante vigilare sulla dinamiche distorsive e speculative a livello europeo intervenendo strutturalmente sulla composizione del prezzo del gas e scegliendo, come detto, la strada delle energie rinnovabili come elemento ri-equilibratore della crisi energetica e della più generale crisi ambientale che tanta preoccupazione sta creando nei cittadini.




Energia e transizione ecologica: puntiamo sulle comunità energetiche

Si prospetta una difficile congiuntura economica e sociale dopo che l’Arera ha comunicato che l’aumento per la famiglia tipo in tutela sarà del +55% per la bolletta dell’elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022 e ciò nonostante gli interventi del Governo e l’annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà.

Infatti gli aumenti del primo trimestre del 2022 avranno come conseguenza un’accentuazione delle tensioni sociali ed economiche che già si sono evidenziate nell’ultimo semestre del 2021; a tale situazione va aggiunto che gli aumenti non aiuteranno di certo la programmata transizione ecologica che verrà percepita come un ulteriore onere a carico delle categorie più povere della società italiana.

E’ necessario quindi intervenire con azioni immediate per aiutare subito chi non è in grado di pagare e poi programmare al meglio gli interventi per la transizione ecologica. Come già esposto al Governo e a Arera insieme ad altre associazioni di consumatori riteniamo fondamentale attenuare l’impatto sociale degli aumenti attraverso:

– il riconoscimento delle situazioni di morosità incolpevole e cioè quelle situazioni di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento delle bollette in ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare. In particolare, l’accesso alla procedura per evitare il distacco, è riconosciuto anche ai titolari del contratto di fornitura ad uso residenziale, cittadini italiani o europei o soggetti in possesso di regolare permesso di soggiorno e che risiedono in un alloggio oggetto di contratto di fornitura da almeno un anno.
– Inserimento del meccanismo di compensazione a favore dei consumatori per le bollette luce e gas, costituito in favore dei consumatori, persone fisiche e imprese che hanno subito una interruzione della capacità di produrre reddito determinata dai provvedimenti urgenti adottati a contrasto della morosità incolpevole, un meccanismo di compensazione tra l’ammontare degli insoluti maturati dai consumatore per i mesi di morosità incolpevole con riferimento alle fatture per la somministrazione di energia elettrica e gas naturale.

“Oltre ad aiutare subito chi non è in grado di pagare è necessario agire anche accelerando la pubblicazione dei decreti attuativi del D.Lgs. 199/2021 sulle Comunità Energetiche, vero banco di prova di un’Italia protesa ad abbattere le emissioni in atmosfera di Co2 e a percorrere speditamente la strada della transizione ecologica” afferma Ovidio Marzaioli responsabile del settore energia elettrica, gas e idrico MC.

“Le comunità energetiche rappresentano il naturale sviluppo del concetto di prosumer collettivo, ossia del consumatore che produce ed autoconsuma e quindi diviene protagonista del cambiamento ecologico così come indicato dalla normativa europea – ribadisce Alessandro Mostaccio segretario generale MC – nonche’ strumento di lotta alla povertà energetica e fino a quando il sistema nel suo complesso non consentirà la reale attuazione dei principi europei rispetto alle CER, stiamo prendendo in giro i cittadini e  continuando a perdere tempo prezioso che non abbiamo”.