Restituzione costi estinzione anticipata prestiti

Movimento Consumatori: Banche e finanziarie devono rimborsare i cittadini, come imposto dall’Arbitro Bancario

Per richiedere assistenza per i rimborsi contattare “Sportello prestiti – estinzione anticipata” numero 02 80583136 o tramite email all’indirizzo: info@movimentoconsumatorimilano.it.
Il Collegio di Coordinamento dell’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), con la decisione n. 2625 dell’11 dicembre 2019, ha riconosciuto l’immediata applicabilità dei principi espressi dalla Corte di giustizia europea con la sentenza “Lexitor” confermando il diritto dei consumatori, in caso di estinzione anticipata di un finanziamento successiva al maggio 2010, al rimborso di ogni costo sostenuto per il periodo residuo del prestito.

Secondo il Collegio di Coordinamento “A seguito della sentenza 11 settembre 2019 della Corte di giustizia europea, immediatamente applicabile anche ai ricorsi non ancora decisi, l’art.125 sexies TUB deve essere interpretato nel senso che, in caso di estinzione anticipata del finanziamento, il consumatore ha diritto alla riduzione di tutte le componenti del costo totale del credito, compresi i costi up front”.

La pronuncia dell’ABF segna un importante punto a favore dei clienti delle banche.

Tutti i consumatori che hanno estinto anticipatamente i prestiti al consumo hanno diritto ad ottenere una riduzione di tutti i costi, in particolare delle spese di istruttoria e delle  commissioni di intermediazione, di regola anticipate al momento dell’erogazione del finanziamento, in proporzione alla durata residua del prestito. Si tratta di importi rilevanti che, per i prestiti garantiti dalla cessione del quinto, estinti all’inizio del rapporto, possono arrivare a qualche migliaio di euro per ciascuna estinzione. Tutti i consumatori possono rivolgersi al Movimento Consumatori che avvierà ogni iniziativa (procedura di conciliazione, ricorso ABF, azioni giudiziarie, class action) a tutela dei consumatori coinvolti, affinché i rimborsi siano corretti e proporzionali al periodo del prestito non goduto, senza trucchi e inganni.

La decisione del Collegio di Coordinamento ABF è un passo molto importante per la tutela dei consumatori, e in particolare per coloro che hanno stipulato contratti di cessione del quinto dello stipendio o della pensione che, nonostante ampie garanzie per gli intermediari, hanno costi elevatissimi e del tutto ingiustificati. Auspichiamo che le banche e gli intermediari abbiano un approccio conciliativo e collaborativo, evitando un incremento esponenziale del già imponente contenzioso che riguarda in particolare i prestiti con la cessione del quinto.

Il Movimento Consumatori invita tutti i consumatori che, a partire dal 2010 hanno estinto anticipatamente un prestito, a contattare lo  Sportello prestiti – estinzione anticipata al numero telefonico 02 80583136 o tramite email all’indirizzo: info@movimentoconsumatorimilano.it per far valere il loro diritto ad ottenere la restituzione di tutti i costi.




Costi estizione anticipata: Movimento Consumatori apre lo sportello rimborsi

In caso di estinzione anticipata di un finanziamento, i consumatori hanno diritto al rimborso di ogni costo sostenuto per il periodo residuo del prestito. Con la sentenza n. 383 dell’11 settembre 2019 “Lexitor”, la Corte di giustizia europea ha ritenuto che la direttiva 2008/48/CE che regola i prestiti ai consumatori (contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, delegazione di pagamento, prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi), in caso di estinzione anticipata dei finanziamenti, imponga una riduzione di tutti i costi.

Anche Banca d’Italia, con una comunicazione dello scorso 4 dicembre, ha modificato i propri precedenti orientamenti ed ha precisato che quando il cliente eserciti il diritto di estinzione anticipata dei prestiti ha diritto ad una riduzione di tutti i costi a proprio carico.

Tutti i consumatori che hanno stipulato un finanziamento e si siano avvalsi della facoltà di estinguerlo anticipatamente hanno diritto alla riduzione non soltanto dei costi connessi alla durata del contratto (ad esempio, gli interessi e i costi assicurativi), ma anche di tutti gli altri costi (spese di istruttoria e commissioni di intermediazione) in proporzione alla durata residua del prestito.

Le banche e le finanziarie non hanno rispettato questo importante principio. Movimento Consumatori ha quindi diffidato Compass Banca S.p.A., Fiditalia S.p.A., Findomestic Banca S.p.A., Prestitalia S.p.A., AGOS Ducato S.p.A., Credem S.p.A., Futuro S.p.A., Pitagora S.p.A., Santander Consumer Bank S.p.A. a modificare le clausole dei contratti di credito ai consumatori, al fine di rispettare i principi sanciti dalla Corte di giustizia. Nonostante la diffida, tutti gli intermediari continuano ad utilizzare condizioni contrattuali contrarie alla sentenza Lexitor. Movimento Consumatori sta avviando le azioni inibitorie collettive per fare cessare tale comportamento illegittimo che danneggia decine di migliaia di consumatori.

Auspichiamo che l’Arbitro Bancario Finanziario dia pronta e veloce applicazione ai principi riconosciuti dalla Corte di giustizia, confermati anche da Banca d’Italia con le proprie linee orientative, e accolga le richieste di rimborso dei consumatori, bloccate da settembre, in attesa della decisione del Collegio di Coordinamento che si è riunito ieri e dal quale aspettiamo con urgenza la decisione.

Tutti i consumatori che a partire dal 2010 hanno estinto anticipatamente un prestito hanno diritto ad ottenere la restituzione di tutti i costi.

Per informazioni è possibile contattarci al numero 02 80583136 oppure tramite email all’indirizzo: info@movimentoconsumatorimilano.it.

 




Estinzione anticipata dei prestiti: MC diffida 9 finanziarie a rispettare la sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Movimento Consumatori ha diffidato nove tra i principali operatori finanziari nel settore del credito al consumo a rispettare quanto stabilito dalla Corte di giustizia europea (sentenza n. 383 dell’11 settembre 2019 Lexitor).

La Corte di giustizia ha ritenuto che la direttiva 2008/48/CE che regola i prestiti ai consumatori (contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, delegazione di pagamento, prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi), in caso di estinzione anticipata dei finanziamenti, imponga una riduzione di tutti i costi.

Movimento Consumatori ha chiesto quindi a Compass Banca S.p.A., Fiditalia S.p.A., Findomestic Banca S.p.A., Prestitalia S.p.A., AGOS Ducato S.p.A., Credem S.p.A., Futuro S.p.A., Pitagora S.p.A., Santander Consumer Bank S.p.A. di modificare le clausole dei contratti di credito ai consumatori, al fine di rispettare i principi sanciti dalla Corte di giustizia.

Le banche e gli altri intermediari dovranno restituire ogni costo anticipato, senza distinguere tra quelli connessi alla durata del contratto (costi recurring, quali gli interessi e i costi assicurativi), e costi che non dipendono dalla durata del finanziamento in quanto, ad esempio, collegati alla sua erogazione (“up front”spese di istruttoria, commissioni per intermediari e ogni altra spesa sostenuta al momento della conclusione del finanziamento).

Auspichiamo che gli intermediari, diano piena e immediata applicazione alla sentenza della Corte di giustizia, e modifichino immediatamente le condizioni generali di contratto, altrimenti Movimento Consumatori dovrà chiederne l’inibitoria collettiva ai tribunali competenti. Le sentenze della Corte di giustizia sono infatti direttamente applicabili con effetti retroattivi e impongono anche alla Banca d’Italia e all’Arbitro Bancario Finanziario di rispettarne i principi per assicurare una corretta applicazione del diritto dell’Unione europea.

L’estinzione anticipata dei prestiti ai consumatori è infatti una pratica sempre più frequente per i contratti di cessione del quinto ai quali accedono spesso le fasce più deboli della popolazione, perché gli è precluso ogni diverso accesso al credito. I tassi di questi prestiti sono alle stelle (oggi la soglia d’usura è del 18,2%) e dipendono proprio dalle commissioni anticipate al momento della conclusione dei contratti. Si tratta di tassi ingiustificati rispetto ai rischi limitati per i finanziatori, coperti dalla cessione e dalla polizza. Auspichiamo che la sentenza della Corte di giustizia possa contribuire a eliminare queste gravi distorsioni del mercato, rendendolo più trasparente, concorrenziale e equo per i consumatori.

 




Processo MPS. Movimento Consumatori: “Soddisfatti per la condanna degli imputati”

Il tribunale di Milano ha condannato a 7 anni e 6 mesi di carcere Giuseppe Mussari, a 7 anni e 3 mesi Antonio Vigni e a 4 anni e 8 mesi Gian Luca Baldassarri, ex vertici di Monte dei Paschi di Siena nonché gli altri imputati del processo, compresi gli esponenti di Deutsche Bank e Nomura per le false comunicazioni sociali emerse tra il 2008 e il 2012 poste in essere per coprire le perdite conseguenti all’acquisizione di Antonveneta. Si trattava delle note operazioni nei derivati Santorini e Alexandria, del prestito ibrido Fresh e della cartolarizzazione “Chianti Classic”.

Il Movimento Consumatori esprime soddisfazione per la sentenza che ha condannato gli imputati e gli altri responsabili civili al risarcimento dei danni subiti da migliaia di piccoli azionisti che si sono costituiti parte civile chiedendo il risarcimento di danni conseguenti alle perdite subite nel corso degli anni per aver acquistato le azioni della nota banca senese senza poter conoscere l’effettiva situazione della banca celata dai bilanci falsi.

“Sarebbe auspicabile – afferma Luca Giabardo, legale che ha assistito gli associati del Movimento Consumatori – che anche MPS prenda atto delle responsabilità accertate dal tribunale di Milano e provveda a risarcire gli azionisti sulla base di un accordo collettivo di conciliazione, come hanno proposto nei mesi passati gli altri responsabili civili coinvolti nel processo (Nomura e Deutsche Bank), evitando così migliaia di cause civili per la determinazione del danno altrimenti necessarie”.

“Il tribunale avrà 90 giorni per il deposito delle motivazioni – aggiunge Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e Risparmio di Movimento Consumatori – auspichiamo che i giudici milanesi rispettino tale termine anche per evitare il rischio che reati così gravi possano essere prescritti prima della conclusione del processo”.




Buoni fruttiferi postali a 30 anni, il Collegio di Milano dell’ABF accoglie il ricorso.

Nella seduta dell’11 settembre 2019 (prot. N. 23986/19 del 4.11.2019) è stato accolto il ricorso presentato all’Arbitro Bancario Finanziario nell’interesse di un ricorrente titolare di 3 buoni fruttiferi postali della serie P/Q emessi nel 1988.

Poste aveva riconosciuto al titolare dei buoni un importo inferiore rispetto a quello che gli sarebbe spettato sulla base dei rendimenti indicati sul retro degli stessi con riferimento ai rendimenti indicati per il periodo dal 21° e il 30° anno.

Il titolare dei buoni si è rivolto al Movimento Consumatori Sezione di Milano ritenendo che l’importo dovuto fosse superiore.

Il consumatore, assistito dall’avvocato Barbara Calise della sezione di Milano del Movimento Consumatori, ha ottenuto dall’ABF una decisione favorevole.

L’ABF ha infatti stabilito che il beneficiario ha diritto “all’applicazione delle condizioni riportate sul retro dei titoli al netto delle ritenute fiscali”.
Ha ritenuto infatti il collegio che quanto scritto sul retro dei buoni ingenera nella parte ricorrente il legittimo affidamento circa il fatto che il rendimento dei buoni fruttiferi sarebbe stato quello riportato a tergo dello stesso e dunque debba essere riconosciuto il diritto della parte ricorrente a vedersi liquidato un importo calcolato sulla base delle condizioni originarie riportate sul retro dei titoli per il periodo dal ventunesimo al trentesimo anno.

È purtroppo prassi consolidata di Poste Italiane rimborsare tali titoli con scadenza a trent’anni, in genere appartenenti alle serie P, Q, R (P/O, P/Q), secondo le previsioni contenute nel D.M. del tesoro 13.06.86 che recano rendimenti peggiorativi rispetto a quelli riportati a tergo dei buoni.

Si precisa che anche coloro i quali hanno ottenuto il rimborso di tali buoni negli ultimi dieci anni possono richiedere la differenza.

Per chi volesse è possibile rivolgersi a Movimento Consumatori Sezione di Milano al numero  02 80583136.




Fatturazione a 28 giorni.

Movimento Consumatori: il Consiglio di Stato confermi obbligo automatico dei rimborsi.

Si è svolta oggi l’udienza di discussione avanti il Consiglio di Stato sulle impugnazioni da parte delle compagnie telefoniche delle delibere dell’Agcom che imponevano di restituire i giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni.

A maggio scorso, i giudici di Palazzo Spada avevano respinto le richieste delle compagnie di sospendere i provvedimenti dell’Agcom. Movimento Consumatori oggi in udienza ha chiesto la pubblicazione del dispositivo della sentenza entro sette giorni, in modo che finalmente si chiuda questa vicenda con il dovuto riconoscimento degli indennizzi ai consumatori.

Movimento Consumatori chiede che il Consiglio di Stato respinga definitivamente i ricorsi delle compagnie. Gli indennizzi devono essere automatici e non subordinati alla domanda degli utenti o alla procedura di conciliazione. In tal caso, l’unico effetto sarebbe quello di ridurre l’ammontare degli indennizzi, scoraggiando i consumatori.

Ogni proposta alternativa avanzata dalle compagnie dovrà essere corretta e trasparente, senza subordinare l’applicazione del meccanismo ad un’azione da parte dell’utente.

“Auspichiamo che i provvedimenti dell’Agcom siano confermati – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – anche perché si tratta di un innovativo caso di public enforcement che ha visto l’Autorità farsi carico dell’indennizzo dovuto ai consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action”.

Proprio il tema della class action sarà protagonista del convegno “La nuova tutela collettiva: azioni di classe e inibitorie” che Movimento Consumatori ha organizzato con Federconsumatori in programma domani a Roma. Al convegno parteciperà anche il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.