FIR: nuova proroga dei termini di scadenza per l’invio delle domande

Per gli azionisti e titolari di obbligazioni subordinate emesse da banche in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018 (Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e le loro controllate, vedi sezione FIR) secondo quanto previsto dal decreto Cura Italia il termine per il deposito della domanda di indennizzo sulla piattaforma gestita dalla Consap è prorogato dal 18 aprile 2020 al 18 giugno 2020.

Altra novità introdotta dal decreto è la previsione di un anticipo, prima del pagamento integrale successivo al piano di riparto previsto dalla l. 158/2018 (art. 1 c. 493 e ss.), sia a favore degli azionisti che degli obbligazionisti, nel limite massimo del 40% dell’importo deliberato dalla Commissione tecnica, successivamente alla chiusura dell’istruttoria sulla pratica. E’ dunque prevista la “possibilità” di ottenere il 40% (i) del 30% di quanto investito nelle azioni e (ii) del 95% di quanto investito nelle obbligazioni subordinate.

Ricordiamo che è possibile avvalersi dell’attività dei legali incaricati dalla nostra associazione di assistere gli azionisti delle Banche venete sottoposte a liquidazione coatta amministrativa. Per qualsiasi informazione e per prendere appuntamento per la verifica della documentazione è possibile chiamare il numero 02.80583136.




FIR: proroga presentazione domande

Come riportato sul sito del Fondo Indennizzo Risparmiatori, l’originario termine di scadenza per la presentazione delle domande al FIR, previsto ai sensi dell’articolo 1, comma 501, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, è stato prorogato dalla legge di bilancio 2020, al 18 aprile 2020.

Riportiamo di seguito un riepilogo dei documenti necessari:

Per gli azionisti destinatari degli indennizzi automatici (erogati a favore di coloro che abbiano un reddito complessivo anno 2018 ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche inferiore ai 35.000 euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100.000 euro):

1) copia fronte-retro del documento di riconoscimento valido degli aventi diritto;

2) nel caso in cui il deposito titoli sia su un conto Banca Intesa: richiesta documentazione ai fini FIR
( ALLEGATO 1 );
altrimenti,
nel caso in il deposito titoli sia su altra banca: Attestazione sostitutiva di idonea documentazione
( ALLEGATO 1.a ).

3) (solo dagli azionisti che hanno accettato l’indennizzo nella misura del 15% proposto da Veneto Banca S.p.a. prima della messa in liquidazione) copia di eventuali pagamenti, nelle forme di indennizzi, ristori, rimborsi o risarcimenti comunque denominati, ricevuti dagli aventi diritto per il pregiudizio subito in ordine agli stessi strumenti finanziari, recanti i soggetti pagatori e gli importi incassati;

4) (solo in caso di SUCCESSIONE) copia della denuncia di successione;

5) SOLO per chi vuole l’accredito su un conto in una banca diversa da Banca Intesa ( ALLEGATO 2 ).

Per chi non rientra nella precedente categoria, occorrerà allegare all’istanza, oltre a quanto previsto sopra, anche i documenti utili ai fini dell’accertamento delle violazioni massive del Testo Unico della Finanza che hanno causato il danno ingiusto, che andranno richiesti se non già in possesso dell’azionista.

Ricordiamo che è possibile avvalersi dell’attività dei legali incaricati dalla nostra associazione di assistere gli azionisti delle Banche venete sottoposte a liquidazione coatta amministrativa. Per qualsiasi informazione e per prendere appuntamento per la verifica della documentazione è possibile chiamare il numero 02.80583136.

 




FIR – online la presentazione delle domande di indennizzo

Importante ggiornamento riguardante il Fondo Indennizzo risparmiatori:

Sulla G.U. 195 del 21 agosto 2019 è stato pubblicato il decreto del Ministero dell’economia e delle finanze che ha introdotto alcune modifiche al precedente decreto ministeriale del 10 maggio 2019 di attuazione della legge 30 dicembre 2018 n. 145 (istitutiva del FIR) e che ha fissato la decorrenza del termine iniziale per la presentazione delle domande di indennizzo.

Pertanto, a partire dal 22 agosto 2019 e per i 180 gg seguenti, così come previsto dall’art. 1 del decreto ministeriale del 8 agosto 2019, i risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate aventi sede legale in Italia, poste in liquidazione coatta amministrativa dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1 gennaio 2018 possono chiedere l’indennizzo al FIR, se in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa.

Al seguente link potete trovare tutte le istruzioni per la compilazione della domanda: https://fondoindennizzorisparmiatori.consap.it/Domanda

Di seguito gli allegati da presentare insieme alla domanda:

Attestazione banca depositante
Delega con firma autenticata o Procura speciale
Dichiarazione autenticata relativa all’eventuale stato di successione



Fondo indennizzo risparmiatori

E’ online il portale informativo del Fondo Indennizzo Risparmiatori (FIR).

A giugno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in attuazione del Decreto Crescita, che dà il via alla procedura di indennizzo a favore delle vittime dei crac bancari, grazie al Fondo di Indennizzo Risparmiatori (FIR), con una dotazione di 1,5 miliardi.

Il Fondo prevede indennizzi automatici per chi rientra in determinate categorie oppure subordinati ad un processo di verifica di una Commissione tecnica.

Gli indennizzi spettano a risparmiatori in possesso delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche poste in liquidazione coatta amministrativa (tra cui Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza) dopo il 16 novembre 2015 e prima del 1° gennaio 2018, a causa delle numerose violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza.

Per accedere al FIR è costituita una Commissione tecnica indipendente per la valutazione delle domande, le cui attività di supporto sono affidate alla Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici).

La Consap ha reso operativa una piattaforma informatica per fornire al pubblico informazioni chiare e complete in merito alle modalità di presentazione delle domande.
Trovate il portale a questo indirizzo https://fondoindennizzorisparmiatori.consap.it/

 




Banche Venete: fondo ristoro

COMUNICATO STAMPA CONSOB DEL 24 SETTEMBRE 2018

È al nastro di partenza la procedura per la richiesta di ristoro da parte dei risparmiatori danneggiati, che hanno perso i propri soldi investendo in titoli emessi dalle  banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) e in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).

Sul sito della Consob (www.consob.it) sono stati pubblicati, infatti, in home page l’Avviso e il relativo modulo per fare domanda. L’avvio della procedura è effetto dell’entrata in vigore, il 22 settembre scorso, di una norma di legge contenuta nel cosiddetto decreto “Milleproroghe” (articolo 11, comma 1-bis del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito con la legge n. 108 del 21 settembre 2018).

Beneficiari sono i risparmiatori che hanno già presentato ricorso all’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf), istituito presso la Consob e che abbiano ottenuto, ovvero otterranno entro il 30 novembre prossimo, una decisione a loro favorevole.

In base alla disposizione di legge, il rimborso è pari  al 30% del danno liquidato dall’Acf, con un tetto massimo di 100.000 euro.

Le domande possono essere presentate anche dai  risparmiatori che abbiano sottoscritto titoli emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca tramite le loro rispettive controllate, Banca Nuova e Banca Apulia.

Le richieste vanno indirizzate a Consob attraverso l’apposito modulo, seguendo le istruzioni dell’Avviso.

Qui il Comunicato stampa Consob del 24.9.2018




Veneto Banca: accolta la richiesta di Movimento Consumatori di citare anche Intesa Sanpaolo

Novità nel processo Veneto Banca.

Nell’udienza di oggi, il GUP di Roma, Lorenzo Ferri, accogliendo anche la richiesta del Movimento Consumatori, ha disposto la citazione in giudizio di Intesa Sanpaolo come responsabile civile per i reati di ostacolo alla vigilanza e aggiotaggio di cui sono accusati gli ex manager e sindaci della banca trevigiana. 

 Il giudice ha ritenuto che la cessione al prezzo simbolico di 1 euro di Veneto Banca a Intesa, disposta dal Governo con il decreto legge n. 99 del 2017, ricomprenda anche il diritto al risarcimento dei danni subiti dagli azionisti e dalle altre parti civili costituite in questo processo. Danni patiti in conseguenza della commissione – per ora solo presunta – di operazioni volte a impedire – da un lato, lo svolgimento corretto e efficace della funzione di vigilanza di Consob e Banca d’Italia (impedendo loro di scoprire prima il dissesto finanziario di Veneto Banca) e dall’altro, a diffondere ai mercati finanziari false informazioni sullo stato patrimoniale della banca.

Nel processo penale il responsabile civili è colui che è chiamato a risarcire i danni causati alle vittime dei reati in solido con gli autori degli illeciti. Alla prossima udienza Intesa Sanpaolo potrà costituirsi in giudizio, chiedendo di essere esclusa.

“Se il GUP confermerà l’importante decisione odierna – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – si aprirà per tutti gli azionisti e obbligazionisti subordinati di Veneto Banca un ulteriore spiraglio per poter recuperare i risparmi investiti, oltre a quello rappresentato dalle iniziative già avviate anche dalla nostra associazione in sede civile”.

Nell’udienza di oggi sono state respinte invece le richieste di altri azionisti di citare sempre come responsabili civili Banca d’Italia, Consob, Banca Apulia e la stessa Veneto Banca in liquidazione e di altri soggetti incaricati di revisionare e certificare i bilanci dell’istituto bancario veneto.